— 351 — concludere una convenzione militare segreta con la Russia , secondo la quale la Serbia dovrebbe ordinare l’esercito d’ accordo con la Russia, che riserbavasi il diritto di stabilire parzialineute un contingente di truppe nella Serbia settentrionale ; mentre il Governo di Belgrado dovrebbe mobilizzare l’esercito, ricevendone l’ordine dal Comandante in capo russo. In compenso la Russia garantirebbe alla Serbia l’indipendenza; l’assisterebbe materialmente nell’ organizzazione dell’esercito ; appoggerebbe i suoi desiderati riguardo al Patriarcato d’Ipek e le assicurerebbe, in certe eventualità, un’estensione territoriale in Macedonia. Questa notizia, modificata più tardi da una corrispondenza al Berliner Tageblatt, nel senso che sarebbe stata affidata ad ufficiali russi la riorganizzazione dell’esercito serbo, veniva poscia smentita dal ministro Yuic, il quale, in un’intervista accordata ad un redattore della Reme d'Orient di Budapest, osservava come i vincoli che univano la Serbia all’impero dello Czar fossero più forti dogmi convenzione. Egli, su per giù, ripeteva le stesse idee espresse prima dalla stampa ufficiosa di Belgrado; secondo la quale, alla Nazione serba sarebbe accetta una simile convenzione, per il disinteresse della Russia, che sempre si era dimostrata l’amica del serbismo; fin dal principio del secolo scorso, quando serbi e russi ebbero più volte a combattere uniti, e perchè , in previsione di dover combattere ancora insieme il nemico comune, riusciva naturale che la politica serba procedesse d’accordo con quella russa, senza bisogno di convenzioni scritte fra le due nazioni. Certo è che nè il Ministro, nè la stampa ufficiosa affermavano cosa non vera; poiché, secondo le rivelazioni più tardi fatte dal prof. Mijanovic sul Dneìrnìk di Belgrado, una convenzione seg'reta, con la scadenza nel 1902, era stata stipulata da 19 anni, mentre egli era ministro deg’li Esteri, coll’Austria-Ungheria; in base alla quale la Serbia obblig'avasi di non fare alcuna agitazione nella Bosnia-Erzeg-ovina e di prestare il suo aiuto all’Austria in ogni evento futuro; mentre l’Austria, da parte sua, vincolavasi a sostenere g’ii Obrenovic e di appoggiare la Serbia nelle sue mire sulla cosidetta Vecchia Serbia e su tutta la Macedonia! Eppure il Re Alessandro, il giorno 15 maggio, al direttore del giornalo Rossja dichiarava che il suo popolo era sempre unito alla Russia e che egli non intendeva seguire altra politica ; essendo innata la repulsione contro i Tedeschi fra i popoli slavi delle pro-vincie balkaniche. In sulle prime, per tanto, non parve destituita di fondamento la notizia che la Russia tentasse di nuovo di formare un’alleanza serbo-bulgaro-montenegrina, per liberare la Macedonia dalla Turchia; onde il conte Goluchowski, nel suo discorso agro-dolce davanti alla Delegazione austriaca , già citato sopra per altri rigmardi, ebbe a dire con mal dissimulato tono di minaccia, che i rapporti austro-ungarici sarebbero rimasti amichevoli con la Serbia, fino a che non vi fosse stata alcuna ragione in