— 45 — Asia, con la partecipazione della Serbia e del Montenegro, e che ne fosse riserbata la discussione ai due governi e non ai soli generali. Non avendo voluto la Russia aderire a ciò, lord Derby consigliava la Porta a fare di necessità virtù, tanto più che Gort-ciakoff, annunziando il giorno 9 a lord Loftus che già erano state mandate istruzioni ai comandanti in capo russi, teneva a far sapere che la pace poteva solo attuarsi ammettendo che l’esercito dello Czar continuasse ad avanzarsi, e che i Turchi fossero convinti che non riceverebbero alcun aiuto da parte dell’Inghilterra. Quindi Server pascià e Namik pascià partirono per Kasanlik, mentre il Governo inglese pubblicava che non avrebbe approvata nessuna convenzione turco-russa, la cui natura comportasse una violazione del trattato di Parigi. AH’ultimo del mese veniva firmato ad Adrianopoli un Protocollo, formulante le basi della pace, e conchiuso un armistizio, che implicava il diritto dei Russi di occupare i punti strategici sul Mar Nero, sul Mar di Marmara e sull’Egeo, consentiti dalla convenzione provvisoria, e di avanzarsi ancora, fino alla ratifica della medesima da parte del Sultano. Ma le Potenze non aveano dimenticato che in seguito ad un’altra pace di Adrianopoli, per il Trattato d’alleanza di Hunkiar-Iskelessi, l'impero Ottomano era divenuto per lungo tempo il giocattolo della Russia ; ma invece, dalla storia degli ultimi cinquant’anni, aveano per lo meno imparato che una pace separata turco-russa sarebbe equivalsa alla conversione della Turchia in uno Stato vassallo dello Czar. « Che una tale soluzione della Questione d’Oriente debba essere impedita con tutti i mezzi, scriveva la Corrispondenza, Politica, non ha bisogno di dimostrazione. » L’ indomani il Parlamento inglese votava un credito straordinario di sei milioni di sterline per la marina di guerra, e la flotta riceveva ordine di recarsi a Costantinopoli e attraversava i Dardanelli dodici giorni dopo, malgrado la dichiarazione del governo russo di far occupare dal suo esercito la città, se mai ciò fosse avvenuto. Ma la minaccia non fu messa in atto, poiché la Russia, pur fingendo di non lasciarsi intimidire, non poteva restare indifferente davanti al pericolo di un conflitto nuovo e ben più grave, al quale, senza dubbio, avrebbe partecipato anche l’Austria. Nou per tanto, il 3 marzo, nel villaggio di Santo Stefano, presso Costantinopoli, fu conchiuso il trattato di pace fra la Russia e la Turchia, composto di 29 articoli, i più importanti dei quali riguardavano un’ ampia rettificazione della frontiera del Montenegro , l’indipendenza della Serbia e della Rumania, 1’ autonomia della Bulgaria, spinta fino all’Egeo, lo smantellamento delle fortezze del Danubio, l’applicazione in Bosnia ed Erzegovina delle riforme indicate dalla Conferenza di Costantinopoli. Il testo del Trattato di Santo Stefano provocò lo stupore di tutta l’Europa e l’indignazione dell’Inghilterra e dell’Austria,