— 504 — a male se gli diciamo: Ma che razza di diplomazia è questa della E. V. se crede a tante sciocchezze ? » Riesce finalmente assai facile il comprendere che in Italia, come non v’era chi potesse, anche per poco, andar d’accordo con Boris Sarafoff nelle idee da lui sostenute rispetto alla questione bal-kanica, così non v’era nemmeno alcuno che sognasse di approvare costui negli oltraggi continui che andava divulgando contro gli Albanesi e che suscitarono l’indignazione generale e intorno ai quali anch’io mi espressi in questi termini: « Leggiamo nel Giornale d’Italia del 13 gennaio che Sarafoff disse: Gli Albanesi, e precisamente gli Albanesi musulmani, sono i più feroci nostri nemici: ma non li temiamo. Ci siamo battuti mille volte e ci batteremo ancora. L’ Albanese é un popolo selvaggio, arretrato, chiuso alla civiltà. L’Italia s’inganna a partito se crede di potersi fare della sua scarsa influenza presso alcune tribù albanesi, un’arma da opporre alla discesa fatale deH’Austria, L’Albania è troppo divisa e non può avere aspirazioni nazionali, ora, non può quindi costituire quel blocco compatto che, secondo alcuni illusi del vostro paese, potrebbe far fronte all’Austria qualora questa volesse spingere il suo dominio lungo la costa adria-tica. Nel nord dell’Albania esistono degli elementi i quali subiscono 1’ influenza austriaca; più verso oriente vi sono elementi ferocemente turcofili, e sono precisamente quei mastini che la Porta sguinzaglia alle nostre calcagna; nel centro esistono delle tribù che coltivano blandamente delle simpatie per 1’ Italia ; nel sud gli Albanesi sono, viceversa, dei greci, e se voi chiedete ad uno» di costoro se è albanese, vi ucciderebbe... Nei territori albanesi regna una perfetta anarchia; occorrerebbero almeno cinquant’anni per isgrossare i rozzi elementi albanesi e farne una nazionalità. Ma in cinquant’anni l’Austria o la Russia avranno divorati tutti quanti. Non resta dunque aH’Ttalia che valersi della nostra forzar per la tutela dei suoi vitali interessi... Nel Mattino di Napoli leggemmo 1’ altro giorno che Sarafoff, insieme al suo amico l'albanese Lorecchio, andò visitando i templi di Roma, le rovine antiche e il Colosseo. Abbiamo tutto il diritto di non credere a ciò, perchè il Lorecchio lo conosciamo assai bene. Ma sia pur vero, come altri dice, non sia vero come noi affermiamo ; tuttavia vogliamo concedere che sia vero. Alcuni giorni fa, dallo stesio Giornale d'Italia apprendemmo come Sarafoff avesse detto d’essersi alleato con gli Albanesi cristiani. Il 23 dicembre ultimo scorso leggemmo, anche sul Giornale d'Italia, come egli avesse detto a Londra che, di buon grado, gli stessi Bey maomettani aiutarono con vettovaglie e con denari i Comitati, e che anzi essi li incitavano a non desistere dalla lotta, poiché anch’ essi soffrono assai sotto un governo insopportabile. Nel novembre ultimo la Posta di Sofia, che è organo di Sarafoff, affermò che costui era molto soddisfatto degli Albanesi, i quali