- 181 — contro i disegni dell’Italia, col ridurre senza fatica alla quiete la minoranza italiana del litorale. L’Austria però , accorgendosi che tutto oramai era sventato e che la sua condotta ambigua non era giovata a nulla, consigliò Milano ad abbandonare il paese con qualche pretesto; onde i circoli czechi, i cui rapporti col mondo russo erano noti, assicuravano, in base a notizie confidenziali da Pietroburgo, che fra il governo austriaco e quello russo di nuovo eransi consolidati gli accordi per ogni eventualità nei Balkani, in riflesso della situazione serba, e per escludere ogni pericolo di complicazioni in Oriente. Chiudevasi frattanto la conferenza per la pace in Aja è già a Pietroburgo s’incominciò a spargere la voce che, pel prossimo inverno, lo Czar era intenzionato di proporne un’altra per risolvere, coll’ accordo di tutte le Potenze , le questioni della Macedonia e dell’Armenia, delle quali egli di continuo si preoccupava. Questa notizia produsse il terrore all’ Yldiz Kiosk ed il Sultano si adoperò con grandi sforzi a Vienna e a Berlino, per mandare a monte un siffatto proposito. Ma la Russia si pi’oponeva invéce di liquidare ben altre partite, e in ispecial modo la sua espansione nell’estremo oriente; di guisa che era costretta a rimandare a miglior tempo 1’ esecuzione del testamento di Pietro il Grande, sintesi delle aspirazioni panslavi-stiche. « Nella Macedonia e nei Balkani, scriveva allora 1’ Italia di Roma, sul cammino ideale di Costantinopoli, le si ¡jara dinanzi l’Austria; ma essa non se ne preoccupa ; le basta temporeggiare sino alla morte di Francesco Giuseppe, che segnerà la catastrofe dell’ Impero mosaico. Ma nell’oriente e nell’estremo oriente ha davanti a sé tenace ed instancabile l’Inghilterra. Questa è la rivale di cui la Russia sente il bisogno di disfarsi. Anche in questo però le giova la tattica temporeggiatrice e perciò tende a sviluppare la sua flotta pel 1905, ed eccita le velleità di ribellione nell’Afganistán, per aprirsi il varco ad un’ invasione delle Indie e prolungare sino al Pacifico la ferrovia della Siberia. In questa grande lotta, che prepara pel domani, la Russia sente di potersi giovare della politica tedesca... Unico fine egoistico della Germania è di aprire per sé sbocchi commerciali da per tutto e a dispetto di tutti... Da qui l’odio contro l’Inghilterra. Sono i neo-mercanti tedeschi contro i vecchi mercanti inglesi... La Germania vagheggia la distruzione della marina militare inglese, per fiaccarne la potenza commerciale... Guglielmo II non si stanca mai di vagheggiare una leg’a della Germania con la Russia e con la Francia, perchè le loro flotte riunite possano infliggere una specie di Sedan a quella inglese. » Nel mese di agosto alcuni giovani albanesi, cui per altro non era possibile attribuire l’autorità, che in parte si assumevano, di rappresentare la Nazione, per quanto vi fosse tra loro chi imprudentemente si spacciava delegato di questa o di queU’altra regione