— 200 — passando nelle mani di lui le castella e il supremo potere, a patto di avere in compenso armi bastevoli per combattere i Turchi, e promettendo che, in seguito, egli per il primo si sarebbe recato a prestargli omaggio di fedele vassallo e ad offrirgli lo stesso tributo che il Sultano gli avea richiesto per due volte. Lo Zurita, confermando ciò, afferma che Arianite Thopia, suocero dell’eroe, fece nello stesso tempo un simile passo. Ma qualche storico aggiunge che Alfonso, trovandosi impegnato nella guerra col Duca di Milano e risoluto di romperla anche coi Fiorentini, favorevoli agli Sforza, aveva rifiutato di assumere la difesa dell’Albania, e che qualche tempo dopo, per determinarlo ad accettare, Skan-derbeg avesse' mandato indarno in Napoli il vescovo Andrea, che in quella occasione riceveva dal Re in dono un abito del valore di settantadue ducati, oltre che venticinque ducati per le spese di rimpatrio. Il fatto però è che i Trattati di cui si fa cenno vennero stipulati veramente, e noi crediamo di far cosa utile, riportandoli qui dall’opera « La politica orientale di Alfonso d’ Aragona » del dotto e caro nostro amico Prof. F. Cerone, che li fece estrarre dallo Arch. de la Cor. de Arag., Reg. 2697, fol. 100 a-b. e 101 a 102 b. 1. « Capituli inhiti et firmati fra la Serenissima Maiesta de lo Se-« renissimo signore don Alfonso Re daragona de Sicilia citra et « ultra farum dal una parte e lo venerabile patre in Xto donno « Stephano Episcopo de Croya e lo religioso Mastro Nicola de Ber-« guzi del ordene de Santo Domeneco oraturi et ambassaturi de « lo spectabile et magnifico Zorgio Castrioti signore de la dita « citate de Croya et de soi parenti baruni in Albania de la parte « altra : « In primis, li predicti ambassiaturi, in nome de lo dito signore « Georgio et soi parenti, se obligano et prometteno a la predicta « maiesta che, mandando isso gente in succurso et defensione de « li predicti, corno imiyera la gente en le terre de lo dito Geor-« gio, isso Georgio assignara et dara la terra de Croya e lo ca-« stello a la persona la quale per parte e in nome de essa Maie-« sta serra mandata, et non solo la dita terra et castello, ma tucto « quello que el dicto S. Georgio ha et havera serra a comando « et ordinacione de la predicta Maiesta et de soi officiali. « Item. prometteno et se obligano li dicti ambassiaturi, in nome « del dicto S. Georgio et de soi parenti, che tucte le turre, ca-« stelle, ville, terreni et altre cose che li predicti S. Georgio et « soi parenti adquistarano con lo adiutorio de la prefata Maiesta, « serra et stara ad ogni ordinacione et commandamento de issa « prefata maiesta et quella parte che issa Maiesta vorrà fare a « lo dicto signore Georgio,et soi parenti issi serrano et remane-« rano contenti. « Item. prometteno et se obbligano li dicti ambasciaturi, in lo « nome predicto, a la predicta Maiesta, che facto per essa Maiesta