— 531 — Dello splendido discorso riportiamo qualche brano che riguarda direttamente la questione albanese : « Noi nei Balkani abbiamo interessi generici e interessi specifici; quelli comuni a tutte quante le nazioni, e consistenti nel mantenimento dell’ordine, nella eguaglianza di trattamento commerciale, nella libertà di accesso al Mar nero; questi dipendono dalla nostra qualità di nazione che si rispecchia nell’Adriatico e che ha diritto di essere considerata come finitima nella penisola balkanica... Quali siano questi interessi, occorre appena dirlo. Essi reclamano che tutto il territorio che è compreso tra la Bojana e il golfo di Ambracia, era il mare Adriatico e il sistema dei monti che divide il versante adriatico dall’Egeo e dal versante del Mar Nero, non non cada in potere di nessuna grande potenza militare, nè sotto forma di occupazione diretta, nè sotto nessun’altra forma larvata di occupazione... Non bisogna dimenticare che la costa albanese dista appena quaranta miglia dalla costa nostra, contiene posizioni strategiche che possono diventare altrettante basi di operazioni contro il paese nostro; è lo sbocco naturale di quella futura rete ferroviaria che un giorno, quando che sia, dovrà mettere in comunicazione diretta, per mezzo delPAdriatico, l’Europa occidentale col bacino del Mar Nero e del Mar Caspio. È evidente che, sostenendo la tesi che la costa albanese col suo hinterland, sino ai monti che dividono il versante adriatico da quello del-l’Egeo e del Mar Nero, a che tutto questo territorio non può e non deve cadere in possesso di nessuna grande potenza militare, noi sosteniamo una tesi di tale equità internazionale, che non può essere disconosciuta da nessuno... A tutela nei nostri interessi specifici nei Balkani vigilerebbe un accordo austro-italiano in forza del quale Italia ed Austria sarebbero moralmente impegnate e non eseguire nessuna occupazione in Albania. È una specie di non intervento affidato alla lealtà delle due potenze alleate... L’Austria non vuole fare occupazioni in Albania, e sta bene. Ma le occupazioni non si fanno sempre a tamburo battente e a bandiera spiegata: si possono fare in molte altre maniere. Per esempio, la costruzione di una ferrovia, che partendo dal Sangiaccato di Novi Bazar penetrasse nell’ alto bacino del Drin e venisse giù sino alle sponde dell’Adriatico, non sarebbe un’occupazione vera e propria, ma sarebbe un’ occupazione virtuale, con effetti politici poco differenti da quelli di una occupazione vera e propria... Per esempio ancora : se gli Albanesi del nord facessero un movimento con orientamento verso una potenza straniera, evidentemente non avremmo un’occupazione effettiva, ma avremmo, senza dubbio, un’occupazione virtuale, anche questa con effetti politici poco differenti da quelli di una vera e propria occupazione. L’Austria non vuol fare occupazioni in Albania, e sta bene. Ma cosa qui s’intende per Albania? Anche questo è un punto sul