— 140 — in grado di poter attirare dalla parte sua quei gruppi etnici appartenenti alle più varie e disparate nazionalità , che da per sè soli non possono aver voce in capitolo. Noi escludiamo affatto che lo Schupow voglia far passare per bulgari il sangiaccato di Prisrend, con 333 comunità albanesi di fronte a 78 altri; nè quello di Prishtina con 734 di fronte a 78; nè quelli di Novi Bazar, d’Ipek e diTachlidjè, in cui egli stesso non registra alcuna casa bulgara; nè quello diDibra, con 179 contro 47; nè di Selfidjè con 402 contro 14; nè quelli di Elbassan e di Kor-tsha, dove egli non annovera alcun individuo che non sia albanese; tanto più che spesso i così detti villaggi bulgari, nei luoghi accennati, si riducono a semplici tsMjiihs o fattorie, appartenenti ai Bey albanesi, i quali ingaggiano come coloni i contadini bulgari, perchè operosissimi, e che all’occorrenza li licenziano, per sostituirli con altri di altra nazionalità. Escludiamo inoltre che lo Schupow voglia sinceramente far ritenere come provincie bulgare non irredente gli stessi sangiaccati di Uskyp, di Monastir e di Salonicco; quantunque ivi la popolazione bulgara sia abbastanza notevole ; poiché la fisonomia e il carattere generale dei tre rispettivi mlayets, e dei primi due specialmente, sono tutt’altro che bulgari. Che se si volesse giudicare altrimenti, bisognerebbe convenire che, per esempio, la provincia di Cosenza in Calabria non è che un territorio albanese da redimere più tardi, sol perchè ivi abbonda l’elemento albanese, rappresentato inoltre, più o meno largamente, in altre provincie e mandamenti dell’ Italia meridionale e della Sicilia. Lo stesso si dovrebbe ammettere per parecchi distretti della Grecia propriamente detta, dove si riscontra lo stesso fatto; senza parlare na-' t.uralmente di quello di Aita , di alcune isole e di altri luoghi appartenenti alla Grecia ufficiale, e di non pochi altri annessi al Montenegro o alla Serbia, per il Trattato di Berlino ; la cui popolazione, quasi nella sua totalità, è ancora decisamente albanese. Ad ogni modo, sempre sulla fede delle statistiche bulgare, nella parte macedone del vilayet di Monastir, si riscontrano 175 mila musulmani di fronte a 330 mila cristiani, dei quali 220 mila esarchisti; cioè 285 mila fra musulmani e cristiani di altre confessioni, davanti a 220 mila dipendenti dall’ Esarcato , che però non tutti debbono considerarsi di razza bulg-ara. Nel vilayet di Kossovo si hanno 14851 case esarchiste divise in 11 città e 139 villaggi, cioè meno di 60 mila anime, in cifra tonda, attribuendo a ciascuna casa un massimo di quattro individui. In tutto quindi 280 mila ascritti alla Chiesa bulgara, di fronte ad un milione e 105 mila di altra fede. E togliendo dal primo gruppo quei cristiani esarchisti che non sono bulg’ari, si ha su per giù un complesso di 200 mila bulgari veri, davanti ad un milione e 185 mila altri. Nello stesso vilayet di Salonicco, secondo lo Schupow, ci sono