— 243 — e non fui favorevole alla spedizione in Cina, dove avrei preferito che si seguisse 1’ esempio dato dall’ Austria, la quale laggiù ha mandato navi soltanto, e non navi e soldati come noi. Però, nel mio pensiero, la politica di raccoglimento non è politica di abbandono dei nostri veri interessi ; e politica di abbandono, non di raccoglimento, noi faremmo ove non ci preoccupassimo continuamente e con cura costante di ciò che può avvenire in Tri-politania e in Albania. È mia convinzione profonda che gl’interessi d’Italia sarebbero gravemente offesi, qualora lo statu quo della Tripolitania si modificasse in senso vantaggioso per un’altra Potenza; è mia convinzione altrettando profonda che la stessa indipendenza d’ Italia rimarrebbe ferita, qualora la situazione dell’Albania si modificasse in senso tale per cui fosse possibile che a Durazzo e a Yalona sventolasse una bandiera differente da quella del Sultano, o da quella del popolo albanese risorto a Stato autonomo. Intimamente convinto di questi punti di vista, sui quali non mi trattengo ulteriormente, perchè credo che sarebbe superfluo e potrebbe anche essere non utile, ho sentito il dovere, che ora adempio, di presentare all’onorevole Ministro degli Affari Esteri, le seg’uenti domande: Quali sono gli obbiettivi della nostra politica per quanto concerne la Tripolitania ? Quali sono gli obbiettivi della nostra politica per quanto concerne l’Albania ? La nostra politica è diretta a creare una situazione per cui quelle regioni, quando lo statu quo dovesse modificarsi, non si modifichi in modo non conforme agl’interessi d’Italia. » L’ onorevole Ministro Visconti-Venosta cosi rispose : «... Per quanto concerne l’Albania posso assicurare che il Governo Austroungarico ed il Governo Italiano hanno già avuto occasione di considerare i loro reciproci interessi sulle coste ottomane dell’A-driatico e di riconoscere che questi interessi hanno la loro tutela nel rispetto e nella conservazione dello statu quo territoriale..... Ho sempre creduto e credo che non convenga, nelle sue presenti circostanze, all’Italia di esagerare la sua azione politica, proponendosi obbiettivi che non sieno in proporzione coi mezzi di cui vuole e può disporre. Ma questa politica, si chiami di prudenza, si chiami di raccoglimento, come meglio si vuole, deve però esser fatta a due condizioni: l’una che, nelle questioni d’interesse generale, l'Italia non abbandoni il suo posto nel consesso delle Potenze; l’altra che, frattanto, le questioni che più direttamente la interessano non sieno compromesse a suo detrimento. Spero che queste spiegazioni affidino l’On. Guicciardini che la nostra politica non distoglierà mai nè il suo pensiero, nè l’opera sua dall’adem-pìmento di questo duplice dovere. » Riconoscendo l’importanza e la lealtà della risposta del Ministro italiano e rilevando che chi tiene Valona domina l’Adriatico, sicché l’Austria-Ungheria e l’Italia hanno tutto l’interesse di mantenere lo statu quo, la Neue Freie Presse non esitava a qualificare come