— 258 — nell’ Adriatico come in una tenaglia, e aggiunse quindi : « Non si tratta solamente dell’opera effettivamente compiuta (dall’Austria) coi preti, coi consoli, cogli emissari per la conquista dell’Albania; ma abbiamo inoltre l’accordo austro-russo del 1897, che significa spartizione della penisola balcanica in due sfere d’influenza, più o meno dichiarate, fra l’Austria e la Russia. Tutta questa influenza, gravitante sulle sponde dell’Adriatico, ha il suggello, per l’Austria, in quella tale piccola ferrovia da Serajevo a Mitrovitza, che mette in comunicazione diretta Vienna con la capitalale della Macedonia. » A lui tenne dietro 1’ onorevole Frascara Giacinto , il quale dichiarò : « Noi dobbiamo guardare con occhio vigile e fiero, non solo chi lontanamente osi attaccare l’intangibilità dell’Italia, ma anche chi offenda il suo decoro, variando minimamente lo statu quo o nell’Albania o ne\V inter land della Tripolitania, o insomma, variando alcuna di quelle condizioni di fatto alle quali è legato l’onore del nome italiano. » Dopo d’aver constatato che gli Albanesi davano dei passi molto seri nella via della civiltà, l’onorevole Riccio disse : « È dovere nostro incoraggiare queste popolazioni albanesi nel cammino verso la civiltà, per molte ragioni: perchè vi sono in Italia duecento-mila Albanesi; perchè vi sono correnti d’affetto fra l’uno e l’altro popolo, per ragione dell’origine nostra. Noi meridionali ricordiamo poi che i Borboni protessero gli Albanesi ; che Carlo III di Borbone fondò un reggimento di Reali Macedoni; che vi sono istituti e collegi di Albanesi; che Garibaldi ne lodò il coraggio e il patriottismo. Noi ricordiamo pure che, anche adesso, una parola Augusta ha consigliata 1’ istituzione d’ una cattedra di lingua albanese nel Collegio asiatico di Napoli. Incoraggiamo dunque il progresso della civiltà in Albania e.l’ affratellamento fra i due popoli, e noi avremo tutelati i nostri interessi veri, senza esagerazioni. Questa nostra opera non può essere compiuta che con i consolati, con le scuole, con le linee di navigazione... Io mi au-g-uro che 1’ onorevole Prinetti voglia incoraggiare le scuole in Albania, e voglia considerare che non si tratta di una questione di moralità, di civiltà, di educazione.... Ecco 1’ opera efficace e costante che, senza esag-erazione e senza rischi , noi dobbiamo fare in Albania. E poiché l’onorevole Luzzatti ha dichiarato nel suo splendido discorso che il ministro Visconti-Venosta ha sistemate le relazioni fra Italia e Austria nei riguardi dell’Albania, io sarei grato all’ onorevole Prinetti se ci volesse dire qualche cosa intorno a questa questione, e in che modo questi rapporti siano stati regolati... » Dall’onorevole De Niccolò e da molti altri deputati fu presentato il seguente ordine del giorno: « La Camera, convinta che il g-overno tutela gl’interessi dell’ Italia e vorrà concorrere, con la propria azione diplomatica e politica, ad agevolare il raggiungimento delle aspirazioni nazionali del popolo albanese, solenne-