— 583 — entro limiti determinati e naturali, che oltre ad essere linee di confine, sono anche linee di difesa ? Perchè dovrebbero esse accordarsi a compromettere in modo irreparabile e a sacrificare per sempre, non solo le aspirazioni più legittime, ma anche la stessa sicurezza e perfino l'indipendenza d’una grande nazione che sta all’avanguardia della civiltà e del progresso, quale è l’Italia, senza nemmeno arrecar poi alcun piccolo vantaggio all’ Albania, che dopo la sostituzione dell’ antico tiranno oon uno nuovo, e non certo migliore nè più umano, malgrado i lauti sussidii che accorda ai preti, ai frati e alle monache, vedrebbe subito spegnere nel sangue, con la speranza d’ un più lieto avvenire, anche le ultime scintille di quella tal quale libertà che ancora la riscaldano e che in certo modo la illuminano fino ad oggi ? « L’Austria e la Germania, scrive il De Novellis, d’accordo seguono il programma surto nella mente di Bismarck con la nota formula: drang nach osten e drang nach mittelmeer. Esse hanno per mira il predominio nella penisola Balkanica e nell’Adriatico; nulla tralasciano d’intentato, e, formando a questo scopo una sola entità politica, rendono Salonicco grande porto commerciale in comunicazione diretta con Vienna. Nessuno può ignorare l’importanza politica, militare e commerciale di questo atto, tanto più quando si pensa che quella ferrovia passa per Novi Bazar, mentre Valona è la chiave dell’Adriatico. « E allo stesso scopo Austria e Germania seminano scuole, consolati e uffici postali ; assoldano frati e parroci ; monopolizzano commercio e navigazione; sfruttano le risorse naturali del suolo; accaparrano ferrovie e industrie e diffondono dovungue la loro lingua e i loro prodotti. « Costruiscono la ferrovia da Brod, Serraievo, Mostàr e Met-ckovich all’Adriatico; poi 1’ altra linea Doberlin-Bonjaluka; e la ungherese Gunja-Breka. Dànno impulso alla navigazione fluviale, la quale, mercè il Danubio, le unisce al Mar Nero; mercè la Mo-vava, ai mari levantini, e mercè la Drava e la Sava aH’Adriatioo. Oltre a ciò, abbiamo visto di recente tutti gli sforzi tedeschi rivolti alla grande linea di Bagdad, destinata a collegare Amburgo, Vienna, Budapest e Costantinopoli al Golfo Persico. Abbiamo ferrovie tedesche in Anatolia, Asia Minore e Macedonia, e se saranno messe in comunicazione, come non è a dubitare, esse formeranno tra non molto la via più comoda e più diretta per ogni traffico tra il Mar del Nord, il Golfo Persico e i mari delle Indie e del-l’Estremo Oriente. Tutto questo lavorio tende a formare un gran mercato tedesco per le industrie, pei traffici e pel commercio; tende a svincolarlo dagli sbocchi al mar ligure , all’ Adriatico e al Tirreno, e mira sopratutto ad aprire aH'industria e al commerci^ tedesco le vie autonome, indipendenti e dirette verso l’Asia Minore, l’India e l’Estremo Oriente, tagliando fuori l’Italia e i mari che la bagnano.