— 455 — « L’insurrezione bulgaro-macedone, scriveva ben a proposito il Giornale di Sicilia, viene a manifestarsi tutte le volte che piace alla Cancelleria di Pietroburgo , sia per strappare alla Turchia qualche concessione, sia per divergere 1’ attenzione delle grandi potenze dall’ obbiettivo che interessa maggiormente la santa ortodossia. Le conquiste dell’Asia centrale sono terminate, e dopo il fiasco della tentata incursione nella Mongolia, il governo dello Czar ha intrapreso, con molta convenienza , la conquista della Manciuria, occupando militarmente la terra d’origine della dinastia cinese e conseguendo l’ideale lungamente vagheggiato di avere una grande base di operazione nel golfo del Pet-chi-li, Port Arthur, da cui si può minacciare allo stesso tempo la capitale dell’ Impero cinese e la Corea. La preponderanza della Russia nel-l’Estremo Oriente è quindi innegabile e lo hanno così bene riconosciuto l’Inghilterra, il Giappone e gli Stati Uniti, che i primi due paesi hanno stretta alleanza, e il terzo concentra una flotta imponente nel golfo del Pet-chi-li, per trovarsi pronto ad ogni evento. L’attività della Russia, in quelle regioni, in questi ultimi tempi, è raddoppiata con un aumento notevolissimo dell’esercito d’occupazione in Manciuria e della flotta del Pacifico e con una manifesta tendenza di creare disordini in Corea , allo scopo di poter intervenire, facendo un brutto tiro al Giappone, che aspira al possesso di quel montuoso paese. La Russia specula sull’ impazienza del Giappone, in modo da spingerlo ad una dichiarazione di g-uerra, allo scopo di togliergli l’aiuto poderoso dell'Inghilterra, essendo il casus foederis abbastanza limitato... Ora non ostante tutti i cavilli del protocollo, potendo la Gran Brettagna sempre appoggiare l’azione giapponese, era necessario divergere in Europa l’attenzione del gabinetto inglese. Prima di tutto sono venute le osservazioni alla Porta sulla situuzione dei vilayets armeni, che stanno tanto a cuore dell’Inghilterra ; poi, non ostante 1 applicazione delle famose riforme, escogitate a Pietroburgo e concordate coll’ Austria , salta la quarta ripresa dell’ insurrezione bulgaromacedone, e mentre la stampa russa unanime dapprima esprime la sua meraviglia per gli avvenimenti della penisola, poi fa intendere velatamente che un intervento armato potrebbe verificarsi, sia nel territorio europeo, sia dalla frontiera del Caucaso. Ed è così che lo scopo principale viene raggiunto; le forze navali inglesi nell Estremo Oriente non vengono aumentate, mentre fra il Mar d’Irlanda e lo Stretto di Gibilterra si concentrano più di centocinquanta navi, controtorpediniere e torpediniere, che alla occorrenza potrebbero recarsi nel Mediterraneo e nel Baltico a fronteggiare gli alleati della Russia. Il Giappone è costretto a mordere il freno, perchè lasciato solo, e il conte Lamsdorff, non preoccupandosi affatto degli avvenimenti macedoni, continua a mandare rinforzi di truppe e di navi all’Estremo Oriente. Allorquando l’accordo diplomatico avrà raggiunto il suo scopo, l’insurrezione