— 39 — zetta d'Augusta, che parve riflettere la mente del conte Andrassy. Iyi è detta conciliabile cogl’interessi austro-ungarici l’indipendenza e un certo ingrandimento della Rumania, senza protezione moscovita, nè diretta nè indiretta; non già l’idea di riunire ad essa la Bulgaria; cosi pure un modesto ingrandimento del Montenegro, non mai l’unione di questo alla Serbia; come anche l’indipendenza di quest’ultima, con una innocua rettificazione di confine ; ma non la sua unione con la Bulgaria, o con la Bosnia e con l’Er-zegovina. Circa queste due ultime provincie, in tale articolo, è riconosciuto sufficiente uno statu quo migliorato, o 1’ autonomia amministrativa, o, ancor meglio, la loro annessione all’ Impero degli Absburgo; mentre, intorno all’altra, è ammessa tacitamente come possibile per fino l’indipendenza. L’ importante documento conchiude con la dichiarazione esplicita che l’Austria si sarebbe opposta e avrebbe combattuta, come un pericolo e come una minaccia, la confederazione di tutte le popolazioni slave della Turchia. CAPITOLO V. I Muditi si rifiutano di somministrare ai Turchi alcun contingente di guerra. -Contegno del Principe Prenk Bib Doda. - Trattato col Montenegro. - Gli Albanesi pensano di rivolgersi all'Italia. - Attesa dei Mirditi.-ll Montenegro non dà aiuti. -1 Mirditi soccombono. - Prenk Doda si riconcilia con la Turchia.-Peripezie di D. Primo Dochi. - Perdite dei Montenegrini. - Riprendono l’offensiva dalla parte dell’Erzegovina.-Sospensione d’ armi.- Ostilità contro 1’Albania.-Alì Sahib e il Governatore di Skutari preparanti alla difesa. -1 Montenegrini marciano su Antivari e s’impadroniscono del territorio circostante. -Il blocco della costa, da Spizza a Dulcigno. - L’Italia manda un legno da guerra. -Resistenza eroica e resa di Antivari e di Dulcigno. - Progressi montenegrini. -Preoccupazioni austriache. - La Serbia entra di nuovo in azione. - Rimproveri dell’Inghilterra. -1 Serbi s'impadroniscono di Toplonica, di Ak-Palanka e di Pirot. - Proclama del Principe Milano da Nissa.-Server pascià chiede la mediazione delle Potenze. - L’Inghilterra aderisce. - Iniziativa e trattative inglesi. -Risposte russe. - Riserva dell’Inghilterra. - Protocollo di Adrianopoli. - Allarme delle Potenze. - L’Inghilterra minaccia d’intervenire. - Trattato di S. Stefano. -Stupore dell’ Europa.-Indignazione dell’ Inghilterra e dell’Austria. - Proteste inglesi. - Preparaiivi austro-ungarici. - Dichiarazioni italiane. - Periodo d’impaludamento.-Congresso e Trattato di Berlino. - L’Albania fa le spese della guerra. Or prima di procedere oltre, è necessario accennare a quel che avveniva nell’alta Albania. All’ inizio della insurrezione della Bosnia e dell’ Erzegovina, i Mirditi si erano rifiutati di somministrare ai Turchi il consueto contingente di guerra, perchè costoro, tentando di sostituire al capo ereditario di quell’eroica tribù un kaimakan nominato dal governo centrale, mostravano apertamente di voler abolire i privilegi e l'indipendenza che essa fino allora avea goduti. I Mirditi quindi, per i consigli di D. Primo Dochi, il loro attuale Abate mitrato, guerriero di non comune valore e sacerdote integerrimo , che dopo d’aver amministrate successivamente le parrocchie di Orosh e di Spàcci, era allora parroco esemplare di Calivària, risposero che avrebbero obbedito, a patto che venisse