— 53 — andartene; tu, Hoshi, hai paura di star qui. » — « No, o Baram; 10 non ebbi mai paura, e tu lo sai, chè più volte fui al tuo fianco » Ciò detto, si ristette con lui. Poco dopo incominciò la zuffa e furono uccisi sette o otto uomini di dentro e di fuori; ma di nuovo i vecchi s’interposero, e fu data la fede fino alle sette antimeridiane del giovedì. Tutto il mercoledì passò in trattative, ma Mehemet Ali non volle smettere dal proposito col quale era venuto; sicché venne meno la speranza d’un accordo. In quella occasione Baram agà e Sacer agà si pacificarono tra loro, e quei due valorosi, che da tanto tempo odiavansi, si baciarono come fratelli nell’ora negra. Venuta la sera, Hoshi di Nuri si recò a dormire in casa di Praka, ove tutti voleangli molto bene. Ivi lo pregarono che non ritornasse più al palazzo di Abdul, perchè stava per avvenire strage tra fratelli: — « No, rispose egli, chè io ho data la mia ■fede a Baram agà, il quale mi aspetta ». — « Eppure non è opera accetta a Dio l’uccidere e l’essere ucciso, senza che siavi offesa per lo mezzo ». — « Ma questo è un giorno che un tristo demone ci ha preparato. Abdul pascià, avendo in casa il nemico e avendo 11 dovere di servarlo illeso sotto il suo tetto, domani forse sarà costretto di ferire à morte amici e parenti, per non venir meno all’onore. Di me sarà altrettanto ». — Ma i figliuoletti tuoi innocenti e la giovine sposa nulla ne sanno e resteranno soli e senza chi li protegga. Hoshi chinò il capo e stette in pensieri, senza dir più parola. La mattina, prima dell’ alba, mentre tutti dormivano, egli levossi e si recò al palazzo, per non mancare alla fede data. La pugna incominciò terribile verso le cinque e durò fino alle undici e fu poi celebrata nelle canzpni. All’ ora ventunesima il popolo entrò nel palazzo, vi appiccò il fuoco e uccise Abdul pascià. Furono bruciati tutti gli edifizii, tranne la torre a tre piani, dove trovavansi Mehemet Alì, Baram agà, e Sacer agà, il figlio diciassettenne di Abdul, Hoshi ferito, pochi Mirditi e alcuni maomettani. Si combattè tutta la notte; in sul far del mattino seguente il figlio di Abdul pascià, arso dalla sete e stanco d’ aver pugnato tutto un giorno e un’intera notte, senza prender cibo nè bevanda, si sporse alla finestra per gettarsi nel Perroni a saziarsi d’acqua. Ma Baram agà lo ritrasse indietro, perchè non l’uccidessero. Allora uno di quei che erano fuori gli sparò contro, gridando: « 0 Baram agà, aspetta gli uomini veri ! » Egli, colpito in pieno petto, * cadde rovescio. Si disse che in quella notte Mehemet Alì avesse promesso mille e duecento lire a chi volesse portargli un orciuolo pieno d’acqua; ma che nessuno si fòsse permesso di recargliene, essendo tutti adirati contro di lui, che, forte del potere di cui era stato inve-