— 285 — addì 11 aprile, diresse alla Tribuna e che fedelmente riproduce sulla questione albanese il pensiero di lui, che è pure quello di quanti fra gi'italiani che, non lasciandosi illudere da fantasie più o meno imperialiste, facili a nascere solo nella mente debole degl’ignoranti, cui l’Albania sembra per avventura una res nullius, non d’ altro si preoccupano che dei veri interessi della Patria : « Se la diplomazia europea vuole mantenere insolute le diverse questioni che agitano i Balkani, non deve rimanere sorpresa se alcuni interessati cercano una soluzione per conto proprio. Nè trovo alcun che di sorprendente e fantastico nel fatto che gl’italo-albanesi si agitino in favore dei loro fratelli della madre patria; che questa questione abbia suscitata la massima simpatia fra gli Italiani, e che i seguaci delle teorie di Mazzini e di Garibaldi si tengano pronti per andare in aiuto di queste popolazioni, in caso di bisogno. E francamente non vedo come entri nella questione albano-turca la diplomazia europea. Questa sa, meglio di me, che può in proposito dormire tra due guanciali, l’agitazione albanese ■ essendo puramente in senso di autonomia e non di distacco dal-P Impero Ottomano. Infatti i miei amici albanesi hanno troppa paura di cadere nelle grinfe dell’Austria, e preferiscono di restare con il Sultano. Sopra un altro punto sono felice di rassicurare la mia vecchia amica (oh dolci ricordi di Grecia !) la diplomazia europea, ed è che la nostra camicia rossa non servirà mai di zampa di gatto per qualsiasi Potenza. Ma dove trovo del fantastico ed anche del ridicolo , e molto , è negli annunziati preparativi dei circoli militari e della flotta austriaca. A che titolo si opporrebbero a un nostro possibile intervento ? Che questa opposizione avesse luogo da parte del Governo italiano, o del Governo turco, lo capirei. Ma l’Austria come c’entra ? E allora che valore hanno le dichiarazioni del nostro Ministro degli Esteri sulla intesa austroitaliana in proposito ? Giro la soluzione al mio egregio amico commendator Prinetti, con questo pro-memoria: Che nei giornali francesi ed ingiesi (di altri non ne leggo, non conoscendone l’idioma) si parla sempre di accordi austro-russi a proposito dei Bal-kani, ma mai, e in nessun caso , degli accordi austro-italiani ! Esistono davvero questi ?... » Pochi giorni dopo, l’Information scriveva che il conte Nigra, venendo in Italia, avrebbe dovuto regalare alcuni dettagli dei nuovi trattati d’alleanza fra l’Italia, la Germania e l’Austria , al qual fine era stato chiamato a Roma il generale Lanza, ambasciatore a Berlino. Assicurava inoltre che tra Roma e \ienna correvano nuove trattative per dare una forma più concreta all accordo austro-italiano per la penisola balkanica, e segnatamente per 1 Albania, poiché l’accordo esistente era puramente verbale, per quanto legalizzato da note diplomatiche, e che si trattava di convertire l’accordo in una convenzione scritta, analoga a quella esistente tra Austria e Russia.