In quel medesimo anno la figlia di Veli andava sposa al pascià di Scodra; sicché l’influenza del visir incominciava ad estendersi in tutta l’Albania superiore; quando, per ordine del Sultano, che si era lasciato indurre a ciò dall’ ambasciatore francese, egli fu costretto ad allontanarsi da Janina e a ritirarsi ad Argirocastro, donde poscia ritornava alla sua capitale, appena sparsa la nuova del rovescio delle armi napoleoniche. Nella primavera del 1813 occupò definitivamente tutto l’Epiro, ad eccezione di Parga; nello stesso tempo indirizzò le mire sui possedimenti di Jusuf Bey delle Dibre, suo nemico acerrimo, che giunse ad uccidere, mandandogli un astuccio pieno di polvere fulminante : nonché sulla città di Scodra, il cui signore, avvisato a tempo, potè salvarsi dall’insidia medesima, e volle vendicarsi dell’attentato, avvelenando, per le istigazioni della madre, la bella e innocente consorte. Nel 1814 Ali fece formale richiesta della città di Parga al generale Donzelot, governatore francese delle Sette isole; ma avutane risposta negativa, occupò il villaggio di Aghia, donde facilmente si domina il territorio di Parga, che poscia indarno fece assalire da Omer Vrioni. Edificò allora una fortezza in Aghia, in parte distrusse e in parte sbandò gli abitanti dei dintorni, sicché i Pargi, quando videro che i Francesi non erano più in grado di difenderli , si rivolsero all’Inghilterra. Dal 1814 al marzo del 1817 la rocca di Parga fu tenuta dalle truppe inglesi; ma siccome nel trattato di Parigi del 5 novembre 1815, che fissava le sorti jonie, nulla si era detto di Parga, quegli abitanti, dopo d’ aver tentato invano di conoscere il loro destino, seppero finalmente che la infelice loro patria era stata venduta al Sultano, senza alcuna restrizione, xlaH’ambasciatore brittannico. Per colmo d’ironia, Maitland , che era succeduto a Campbell nel governo delle isole Jonie, dacché queste erano passate nelle .mani degl’inglesi, li assicurava che la città non sarebbe stata ceduta al Sultano, e per lui ad Ali, se prima questi non avesse puntualmente pagati i beni di coloro che avrebbero preferito di emigrare. Addì 10 maggio 1819 tutti i Pargi si ritiravano a Corfù, dove il parlamento jonico, invece di somministrar loro alloggi e vettovaglie, onoravali coll’irrisorio titolo di cittadini delle Sette isole. Fatto audacissimo per tanti acquisti, ergevasi Alì come signore indipendente, e già pareva a lui vicino il giorno in cui si sarebbe avverato il sogno grandioso che tante fatiche gli era constato e tanti delitti. Egli era a conoscenza di tutto ciò che avveniva da vicino e da lungi; d’ogni cosa davasi pensiero; era in parte in tutti gli affari di qualche importanza e in tutti gli intrighi d’interesse generale o particolare dell’impero; dacché i suoi incaricati più lontani, scrive il Gervinus, lo servivano con zelo non minore di quelli che gli stavano ai fianchi; di guisa che, come era informato di quanto accadeva ad Alessandria, a Smirne e in seno