— 164 — una parte, il diritto degli Albanesi ad un’ esistenza propria e quindi indipendente tanto dagli slavi quanto dall’Austria, e dall’altra, minacciava quest’ultima nel diritto che vantava sulle regioni affidate alle sue transitorie cure, e ancor più nelle pretese di espansione da gran tempo formulate nel programma del principe di Mettermeli. Si aggiunga a tutto ciò che, giusto in quei giorni, da Scutari si faceva sapere come un dotto storico montenegrino avesse invocato l’aiuto e la protezione di Dio sugli Albanesi che, a dire di lui, erano riusciti a mettere sul tappeto verde la questione della loro autonomia e della loro indipendenza, tanto che a grandi passi avvicinavasi il giorno da essi tanto sospirato ed atteso. Questi fatti, ed altri di simil natura, erano sufficienti per far nascere a Vienna il desiderio di conoscere a fondo sino a qual punto sulle tribù albanesi avesse influito 1’ azione antiaustriaca degli Slavi; epperò il console austriaco di Scutari intraprese un viaggio per le montagne Nikai, Merturi, Sciala, Slioshi e Pulati, dal quale certo non dovette ritornarsene molto contento e rassicurato, perchè subito dopo i Gesuiti, col pretesto di prediche e di altre pratiche religiose, si misero in faccende e visitarono ripetutamente i villaggi e le tribù montanare. Mentre ciò avveniva, il Gran Visir, con ima sua circolare, invitava i Vali della Macedonia e dell’ Albania ad esercitare una scrupolosa sorveglianza sul corpo insegnante delle scuole bulgare e serbe ivi esistenti, e la sedicente Lega centrale esecutiva albanese, rappresentante le Società, le Leghe le Fraternità e i Comitati nazionali che lavoravano in Albania e nell’ estero , emanava il seguente decreto : « Considerato che, dinnanzi al bene supremo della Patria, ogni dissidio deve sparire;—che questi dissidi sono cagionati dalle propagande esercitate nelle nostre terre da gente straniera, la quale con la offesa ai nomi santi di Maometto e di Cristo, ci copre di vergogna di fronte agli altri popoli e ci spinge alla guerra fratricida; — che la Patria Albanese è una ed indivisibile nelle sue terre di Uliria, di Macedonia, di Tessagiia e di Epiro, e vuole la sua autonomia amministrativa sotto l’alta garentia della Sublime Porta; — Decreta : 1° È vietata nelle terre della Shkjiperia ogni propaganda straniera. Tutti i cittadini albanesi , cattolici , ortodossi e musulmani, hanno l’obbligo di combatterla in tutti i modi e con tutti i mezzi.—2° Chiunque di sangne albanese, sia musulmano, o cattolico , ovvero ortodosso , in qualsiasi terra abiti, con qualsivoglia maniera o scusa, aiuti o altrimenti protegga e favorisca l’azione degli atranieri che attentano all’unità e all’integrità della Patria, è dichiarato traditore, e come tale merita la pena del parricidio.—3° La Lega centrale esecutiva è incaricata a vigilare l’esecuzione del presente decreto ». Pur approvando i sentimenti che ispirano il documento in pa-