— 96 — Essa accusa il governo di Atene e i Comitati rivoluzionari ellenici d’aver voluto sfruttare a loro profitto gli epiroti ortodossi, provocando delle insurrezioni e abbandonando poi gl’insorti alla vendetta dei turchi. Sono già vent’ anni che dei capi epiroti mi dissero:.....Noi all' occasione ci ricorderemo d’ essere albanesi e punto greci ! A quell’ epoca intanto si credeva. ciecamente in Atene che i Gheghi e i Toski nutrivano fra loro un odio inestinguibile e che questi non desideravano di meglio che essere annessi alla Grecia...... La prima manifestazione della solidarietà fra gheghi e toski fu provocata dal Congresso di Berlino, il quale dette al Montenegro Piava e Gussigne, abitate da Gheghi, e alla Grecia una parte dell’Epiro, abitata dai Toski. La conseguenza della distribuzione di queste terre albanesi non conquistate dalle armi, fu la formazione della Lega di Prisrendi. Gli stessi Mirditi vi aderirono. Il primo passo verso l’unità nazionale albanese era fatto. Il Concerto europeo dovette cedere di fronte all’attitudine decisa della Lega. » Dopo d’aver fatto rapido cenno del movimento intellettuale che, ad onta di tutti gli ostacoli, sempre più progredisce in Albania, specie per 1’ impulso energico datogli dagli Albanesi residenti all’estero, e delle vive simpatie che l’Italia nutre per la realizzazione delle aspirazioni nazionali del nostro popolo, il Becker aggiunge: « Per quello che riguarda i sentimenti degli Albanesi per i popoli che si disputano la eredità del Sultano, credo di poterli riassumere in questa maniera: essi detestano gli austriaci; odiano i montenegrini e i serbi; sono più indifferenti coi bulgari, forse perchè hanno avuto poco contatto con loro; gl’ iloti etnografici bulgari di Ochrida e di Yodena sono troppo lontani dal gran centro bulgaro, per provocare delle rivalità o degli antagonismi seri fra i due popoli. Ho già detto che le loro disposizioni riguardo ai greci sono in generale ostili e che questa ostilità si è accresciuta a misura che le aspirazioni nazionali albanesi si sono concretate. Non manca però fra essi chi abbia l’intuizione di una comunanza d’interessi fra la loro razza e la razza ellenica, e che desideri uua intesa con codesta, allo scopo di opporre una barriera contro la invasione dell’eleménto slavo. Però il desiderio di questa intesa sarà sempre subordinato al sentimento di nazionalità. È questo anche il sentimento degli albanesi d’Italia, che nelle loro riviste, dicono ai greci: Rinunziate a tutte le vostre ingiuste pretese sulle nostre terre, rinunziate a fare la guerra al nostro onore, alla nostra lingua, alle nostre tradizioni, alle nostre aspirazioni, e noi ritorneremo fratelli; se no, no ! » Passando quindi ad un altro ordine di considerazioni, nota la necessità dei greci di ottenere almeno la neutralità dei Gheghi e dei Toski, tanto in un possibile trasferimento del teatro della