— 155 — giiono adoperare gli stessi mezzi d’agitazione morale, per sollecitare il medesimo interessamento e per attirare l’attenzione delle Potenze sulla sorte degli abitanti dei mlayets della Turchia di Europa. Davanti a tali fatti, al Governo non restavano che due vie da seguire: o quelia dì opporsi e di tentar di soffocare una agitazione morale, violando le stesse leggi del Principato, e urtando i sentimenti delle Potenze e del popolo bulgaro : ovvero quella di lasciar profittare d’una Costituzione approvata da tutte le Potenze e di limitarsi, conformente alle leggi, ad una sorveglianza attiva, per impedire degli atti diretti contro la sicurezza dell’impero, e di punire gli autori di questi, se mai si fossero avverati. Quindi il Governo, per adempiere agli obblighi d'ordine internazionale e di buon vicinato, pur restando nel terreno della legalità, ha sottomesso i sodalizi macedoni ad un rigoroso controllo e ad una severa vigilanza, e continuerà in tale energica risoluzione, a fine di mantener l’ordine e la tranquillità nel suo territorio e d’impedire, per quanto gli è possibile, che avvengano dei torbidi nei mlayets vicini. Stando così le cose, il Governo bulgaro, non ammette che bande armate siano passate dal Principato in Turchia; tanto più che, in seguito ad ordini formali, le frontiere sono severameute sorvegliate, in guisa che non si è potuto assodare che a qualche banda armata sia stato possibile di varcarle; anche perchè le considerevoli forze, che la Turchia ha voluto ammassare lungo i confini, sono in grado d’impedire il passaggio, non solo alle bande, ma anche agl’individui isolati, che possano sfuggire alla vigilanza delle guardie bulgare. Si è inoltre assodato che gl’individui armati, presi prigionieri ad Uskyp , erano forniti di regolari passaporti turchi, e che nessun conflitto è avvenuto vicino alle frontiere; sicché non è improbabile che le bande siansi formate sugli stessi luoghi dell’azione. Da sei mesi che i Comitati macedoni si agitano in Bulgaria, la condotta del Governo non ha lasciato luogo ad equivoci; mercè savie e prudenti misure, si sono evitati i disordini nelPinterno ed ai confini; mentre le misure eccessive e le persecuzioni inconsiderate avrebbero ottenuto l’effetto contrario, cioè una reazione di simpatia violenta a favore degl’insorti, e forse il movimento sarebbe diventato più importante e minaccioso. Il male quindi non risiede in Bulgaria, ma altrove, e i rimedi non spetta a noi di indicarli ai Rappresentanti delle Grandi Potenze , che sono nel caso di trovarli facilmente e di applicarli, tanto in Armenia, quanto in Macedonia. » Che davvero la Porta fosse allora contenta dell’ opera del Governo di Sofia, risulta anche dal fatto che il Sultano , in prova della sua soddisfazione, volle accordare a Stoiloff ed agli altri Ministri delle cospicue distinzioni. Per altro, la morte violenta di Stambuloff, faceva bene sperare