— 420 — ricoli che si preparavano per 1’ Italia. Perciò, 1’ illustre oratore, sperando pure che 1’ on. Morin gli avrebbe data una risposta rassicurante, quale gliela avea promessa l’on. Prinetti, un giorno prima che cadesse ammalato, osservava che, in ogni modo, ogni possibile rassicurazione sarebbe stata contraddetta dalla recente eloquenza dei fatti. Da qui egli pigliava argomento per esporre la reale condizione della penisola balkanica, e mettendo le cose a posto, di fronte alle dissensioni della stampa europea e italiana, ed alle discrepanze di uomini politici importanti, come anche in relazione alla probabilità d’un Congresso europeo, in cui certo T Italia avrebbe dovuto esser chiamata a rappresentare la sua parte, notava, anzi tutto, che la questione cosidetta macedone era falsata dall’azione politica e dalle pretese bulgare , miranti all’annessione della Macedonia al Principato, secondo il Trattato di S. Stefano; non ostante che questo fosse stato opportunamente modificato, e cancellato in questa parte, dal Trattato di Berlino, perchè la Macedonia non è bulgara, ma solo abitata da una minoranza di bulgari, e perchè la ambita annessione avrebbe compromessa definitivamente l’unità nazionale, l’autonomia e l’indipendenza dell’Albania, le cui condizioni devono stare grandemente a cuore dell'Italia. Secondo il suo modo di vedere, e secondo le informazioni ricevute da fonti ineccepibili di testi oculari, tanto il Governo che il popolo bulgaro, non potendo appoggiarsi al principio di nazionalità, intendevano sfruttare la questione religiosa , sol perchè otto vescovi della Macedonia dipendono dallo Esarcato, voluto dalla Russia nel 1870, allorché i Bulgari minacciarono di diventar cattolici, pur di non dipendere dal Patriarca greco di Costantinopoli; di g-uisa che, sopra una base tanto frag'ile e malgrado le provate delusioni, non avean lasciata e non lasciavano alcuna opera intentata per raggiungere il loro fine, suscitando la riacutizzazione della questione balkanica, tutti i moti rivoluzionari e molti di quei deplorevoli incidenti e di quei dolorosi avvenimenti, che a torto la stampa e 1 opinione pubblica attribuivano soltanto ai Turchi. « Questo programma dell’annessione, aggiungeva, nelle sfere ufficiali della Bulgaria, nelle ultime settimane specialmente, va cedendo il posto ad un altro di più modesti confini; e la stessa agitazione bulgara nella Macedonia, pur essendo diventata in questi giorni più intensa, ha messo da parte, pel momento, il programma deH’annessione, per sostenerne un altro più limitato.... Questo mutamento, specialmente nelle sfere ufficiali, questo cambiamento di tattica del presente gabinetto bulgaro, sì deve innanzi tutto indubbiamente all’ influenza esercitata dalla Russia; tanto è vero che le esortazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri di Bulgaria, e dentro il Parlamento e fuori , sono aumentate in questi ultimi giorni, dopo la visita del conte Lamsdorff a Sofia. Infatti, l’annessione della Macedonia alla Bulgaria offende i pretesi diritti della Serbia sulla Macedonia stessa. La