ì - 286 — Ma la risposta attesa da R. Garibaldi venne data indirettamente dal conte Goluchowski nel discorso pronunziato a Budapest il dì 7 maggio, in cui è detto: « La triplice alleanza, la cui durata cessa nel maggio 1903, va incontro al suo rinnovamento..... Fondata sulla base d’ interessi paralleli..... continuerà a mirare gli scopi pacifici cui deve la sua origine, con fiducia tanto più salda, in quanto che, secondo dichiarazioni da fonti competenti fatte a ripetute riprese sugli scopi non meno pacifici dell’ alleanza fra le due potenze a lei contrapposta , essa può riguardare questo aggruppamento come un complemento prezioso e favorevole a'suoi propri fini. Queste azioni, per così dire parallele, hanno già portati frutti benefici, e saranno sperimentate ugualmente bene anche in avvenire,.. I vantaggi di quelle costellazioni internazionali divengono altrettanto più salienti, in quanto che esse non escludono affatto le convenzioni particolari tra alcune Potenze dei diversi gruppi , relative ad interessi speciali di queste... Ciò è provato dalle relazioni attuali piene di cordialità fra l’Italia e la Francia... ; ciò è provato pure dall’allargamento favorevolissimo delle nostre relazioni coirimpero russo, portate dall’accordo di Pietroburgo del 1897. Lo sviluppo che da allora è avvenuto in questo ultimo punto può esser considerato, a giusto titolo, come uno dei fenomeni più favorevoli degli ultimi tempi, perchè così potranno reprimere i varii pericoli appartenenti all’ inventario stazionario di soggetti inquietanti nel continente europeo, dal momento in cui si potrà constatare autorevolmente che nè noi, nè la Russia coltiviamo progetti egoistici in oriente , e meno ancora sollecitiamo qualche aumento di territorio laggiù. Il contatto stretto e continuato fra i due Gabinetti è sopratutto il mezzo più sicuro per preservare la nostra convenzione da eventuali divergenze, perchè non si può dimenticare che gli scopi della loro politica si trovano in opposizione grave colle aspirazioni di un gruppo di elementi loschi, che fanno il mestiere di pescare nel torbido , e che non indietreggiano dinanzi ad alcuno sforzo per minare, col mezzo d’insinuazioni e sospetti tendenziosi, un accordo che, oitre gli altri vantaggi , ha la qualità particolare d’impedire la loro azione. Occorre paralizzare con tutte le forze simili mene, ed è indispensabile vegliare di comune accordo a che, dalla assiduità e dallo zelo esagerato di elementi anche serii, non nascano circostanze che potrebbero, secondo i vecchi sistemi, favorire il metodo pericoloso di una sedicente politica di prestigio nei Balkani. Porre termine a queste pratiche difettose del passato è precisamente lo scopo delle stipulazioni di Pietroburgo, il cui risultato essenziale si perfezionò coll’obbligo reciproco di non intraprendere nulla e di non ammettere nulla che possa scuotere la bilancia della uguaglianza della nostra posizione in Oriente. In conformità di ciò, ogni intervento negli affari interni dei varii Stati balkanici deve essere evitato con ogni cura , non soltanto per togliere a questi Stati