— 489 — sanguinosi. Essa, naturalmente , non si dispiacerebbe di annettersi un vasto territorio, quale è la parte marittima (la costa è ag-ognata dall'Austria) della Macedonia; ma non ha mezzi e volontà per formentare l’insurrezione Questa insurrezione è innegabilmente grave; ma non così sanguinosa come le esagerazioni dell una parte e dell’altra vorrebbero far credere. Gli spiriti sono però eccitati, risoluti, e la condizione degl' insorti è tale che, anche volendolo, non possono più arretrare: di fronte a loro hanno il pericolo della vita; alle loro spalle, il turco , che aspetta paziente ma inesorabile. « Una sola via è aperta alla pacificazione: l’imposizione delle riforme mediante una dimostrazione energica di tutte le potenze; la punizione degli eccitatori stranieri alla insurrezione; la creazione di un regime speciale per tutta la Turchia Europea, tale che tutte le potenze vi abbiano una participazione larg'a, efficace, illimitata, Le riforme proposte ultimamente sono lustre, e l’Austria e la Russia si sentiranno rispondere che.... le popolazioni non le vogliono ! « A questo proposito, ecco un aneddoto : qualche mese fa, una pattuglia di cavalieri turchi — tutti alti funzionari — seguiti da un codazzo di gendarmi, errava per le montagne del distretto di Monastir, di villaggio in villaggio. Le popolazioni le movevano incontro, speranzose di chi sa quali largizioni. Ma quale era la loro disillusione, allorché si sentivano rispondere che i funzionari andavano in giro per ordine del sultano, per estorcere, ai notabili, dietro minaccie di esilio, confisca di beni o altro, la firma a una petizione collettiva invocante da Abdul-Hamid che, per carità, non concedesse le riforme, perchè non erano necessarie, anzi sarebbero diventate perturbatrici della pace dei buoni sudditi !.. » Il pensiero del governo bulgaro fu espresso dal presidente del consiglio dei ministri al corrispondente del Corriere della Sera, e venne pubblicato il giorno 3 novembre: « La dolorosa esperienza del passato e lo scarso altruismo col quale Vienna e Pietroburgo han mostrato sempre di voler regolare gl’ interessi della cristianità , sì duramente vessata in Macedonia, non c’ inducono a bene sperare. Quello che finora si conosce delle decisioni prese a Miirzsteg fra i due Cancellieri, non arriva a rimuoverci dal nostro pessimismo. V’ha troppo empirismo e troppa ingenuità in queste riforme austro-russe, perchè, se ne possa sperare un reale vantaggio per le popolazioni cristiane che si vogliono allevviare. Anzitutto, 1' ispettore generale delle riforme rimarrà un turco. Ebbene, qualunque sia per essere questo controllo europeo e comunque esso sia destinato a funzionare, finché l’organo di attuazione dipenderà da Costantinopoli e rimarrà in mani turche, le riforme saranno sempre lettera morta. Nessun paese al mondo ha un codice amministrativo più perfetto di quello ottomano; esso però resta a far la muffa negli 62