— 386 — presidente, e l'altro, che però era costituito da individui più gravi, elesse a tale carica suprema il prof. Michailowski. Il primo affrettossi ad armar bande e a farle peuetrare nel territorio turco, a dispetto del governo che, sul monte Yitosh, ne potè arrestare qualcuna, non senza gravi difficoltà; mentre il secondo diresse una circolare ai Comitati locali, esponendo che oramai la questione era all’ ordine del giorno dell' Europa; che l’azione per la libertà macedone era giunta nella fase decisiva, e che per tanto conveniva esser tutti concordi e far di tutto per liberare i fratelli al di là dei Monti Rila e Rodope. La stampa russa, biasimando aspramente il programma dei ri-voluzionarii, perchè compromettente la causa macedone, affermava che la Macedonia avrebbe ottenuta la sua libertà per vie pacifiche, mediante l’accordo perfetto delle potenze interessate nelle questioni balkaniche, e la Novoje Vremia consigliava i Comitati a persuadersi e a persuadere il popolo che lo staiti quo non sarebbe stato mai scosso dalle mene rivoluzionarie, giacché lo scopo della Russia era quello di togliere dalla tirannia turca i popoli slavi, con mezzi legali e col consenso di tutta l’Europa. Da canto suo la Moshomskia Fiedomosti manifestava la speranza che la Porta, vedendo i sacrifizi della Russia per mantenere la pace nei Balkani, avrebbe assecondata l’azione di essa, col concedere ampie riforme, se pur non fosse stata così cieca, da far ricadere sulla Turchia le conseguenze delle sue costanti tergiversazioni. La situazione della Bulgaria frattanto era divenuta abbastanza pericolosa; sicché il governo si vide costretto a sciogliere tutti i Comitati e ad arrestare Zonceff, Michailowski e tutti gli altri, ad eccezione di Sarafoff che, suborando il pericolo, era riuscito a riparare all’estero. Così Daneff manteneva la parola data alle Potenze, e specialmente alla Russia e all’Austria, di ostaculare con ogni mezzo la campagna rivoluzionaria, e nello stesso tempo dava alla Turchia prova di lealtà, rinforzando la guardia del confine, specie da parte del Rodope. A questi avvenimenti non credette estranea l’opera sua mirabile il signor de Aladro e vi fu chi, certo in buona fede, vi prestò credito ; tanto da attribuire ad accordi da lui opportunamente presi le scissure avvenute nel Congresso di Sofia, e lo scioglimento dei Comitati, da parte del governo bulgaro, e da segnalarlo quindi alla gratitudine particolare di tutte le Potenze e a quella specialissima della Sublime Porta, che, secondo un tal modo di vedere, non avrebbe potuto non riconoscere in lui 1’ alleato più sicuro, e più interessato per l’integrità dellTmpero ottomano. Quali fossero questi decantati opportuni accordi e in che cosa consistessero, non è dato per ora conoscere del tutto ; ma forse non sarebbe molto inverosimile il sospettare che , ad accrescere in qualche misura i fondi occorrenti ai rivoluzionari macedoni,