— 413 — il giornale la Reforma, rimproverando il governo bulgaro e la Sobranje di spendere tanti milioni per l’erezione d’un monumento ad Alessandro II « che fece la guerra del 1878 soltanto per ribadire le catene secolari della schiavitù macedone, lasciando quel popolo generoso a lottare solo, contro la più brutale delle tirannidi », si esprimeva in questi termini: «Quando s’inaugurerà il monumento ad Alessandro II, i macedoni deporranno una corona con la scritta: Omaggio del popolo morituro, perchè dimenticato, in seguito all’egoismo dei grandi, e alla vigliaccheria dei piccoli. » Ma già la stampa ufficiale austriaca diceasi iu grado di affermare che, il giorno 20 febbraio, sarebbero state comunicate al Sultano le proposte austro-russe per le riforme « concretate e compilate con la cooperazione di tutte le potenze firmatarie del Trattato di Berlino » (!) e con carattere puramente amministrativo, e non politico; il che le faceva nutrir fiducia che anche la Grecia e la Bulgaria le avrebbero approvate. In sul proposito la Neue Freie Presse scriveva : « Non si ritiene che la Bulgaria voglia cimentarsi ad una guerra per proprio conto, nella speranza di poter ottenere, anche se battuta, qualche successo diplomatico, come la Grecia ottenne indirettamente a Candia, A Candia, infatti, le condizioni sono molto diverse che in Macedonia, ove si trovano in conflitto tanti interessi di diverse nazionalità. Esiste pure in Russia un partito che favorisce le aspirazioni panbulgare, come ha dimostrato il recente discorso d'Ignatieff a Sofia ; perù Lamsdorff, il quale fu recentemente a Sofia, fece comprendere chiaramente che la Russia ufficiale non condivide i criteri di Ignatieff. » Il giorno 17 il progetto veniva comunicato ai Gabinetti delle Grandi Potenze, e poco dopo i giornali di Berlino assicuravano che il Governo tedesco, dopo d’ averlo esaminato, avea dato incarico al suo ambasciatore a Costantinopoli di appoggiarlo e di consigliarne alla Porta l’accettazione e l immediata applicazione. Lo stesso attribuivasi al Governo italiano e a quello francese, e con determinate restrizioni, anche a quello dell' Inghilterra; di guisa che, nel pomeriggio del giorno di sabato 21 febbraio, il Barone Calice e il Conte Zinowieff consegnavano al Gran Visir il seguente Memoriale: « I Governi di Austria-Ungheria e di Russia, animati da sincero desiderio di vedere eliminate le cause dei disordini che si verificano da qualche tempo nei vilayets di Salonicco, di Kossovo e di Monastir, sono convinti che questo scopo non potrebbe essere raggiunto che dall applicazione di riforme tendenti a migliorare la condizione delle popolazioni dei suddetti vilayets. « Come risulta da comunicazioni dirette recentemente dalla Porta agli ambasciatori residenti a Costantinopoli, il governo ottomano lia riconosciuto esso stesso la necessità di attuare provvedimenti per rinforzare 1’ azione delle leggi e reprimere gli