— 411 - colpo di mano su Yiddino, per vendicarsi della sconfitta di Slivnizza. Anche la stampa greca affermava che, se la Porta non avesse temuto l’intervento della Russia, Edhem Pascià avrebbe di già varcato il confine bulgaro, e il To Kratos non nascondeva che la Grecia, di fronte all incalzare degli avvenimenti, si armava alla chetichella, e faceva ingenti acquisti di vettovaglie e di munizioni, per non restare spettatrice impassibile, e che al Ministero della Guerra tenevansi quotidiani consigli segreti. Intorno a ciò la Wiener Allgemeine Zeitung rendea noto che il Governo di Atene aveva proposto alla Turchia un’azione comune contro la Bulgaria, poiché i Bulgari abitanti nella Macedonia, più temibili che per la stessa Turchia, lo erano per la Grecia, che non voleva turbato lo statu quo nella Macedonia, sulla quale vantava diritti proprii. A tal fine Delyannis si esibiva di organizzare delle bande armate in appoggio delle truppe turche , e nello stesso tempo forniva i mezzi per la formazione di un comitato a Monastir, sotto la direzione del Metropolita e del console g-reco, coll’appoggio anche del console inglese, aneli’ egii di nazionalità greca. Anche il contegno della Rumania, malgrado 1’ accordo stretto a Rustchiuk fra Re Carlo e il Principe Ferdinando, veniva in generale giudicato avverso alla Bulgaria. Ma il Governo di Sofia non era così leggiero da non esser convinto che una lotta con la Turchia, anche se vittoriosa per le armi bulgare, avrebbe provocata la rovina finanziaria del Principato; quindi agiva in guisa che, dopo uno scambio di vedute fra i due Gabinetti, la Porta dichiaravasi pienamente soddisfatta dalle dichiarazioni dell’Agente diplomatico Geschoff e manifestava a costui i sensi della sua gratitudine per le misure prese con la proclamazione dello stato d’assedio nei distretti di Sofia, Filippopoli e Kustendil , resa indispensabile dall’apparire di bande armate in formazione; con lo scioglimento di tutti i Comitati ; con la forte colonna militare mandata alla frontiera e coi mandati di cattura, già eseguiti contro Zonceff, Michailowski, Stanceff, e spiccati anche contro Jankoff, Nikoloff, Sarafoff, Katavtcheff e Davidoft, che però erano riusciti a mettersi iu salvo. Lo stesso Sultano, secondo il Times, telegrafava iu questi sensi direttamente al Principe Ferdinando. Anche il Fremdemblatt dichiarava corretta, ragionevole e del tutto soddisfacente la condotta del Governo bulgaro , che, con abile mossa, a dire del Times, riusciva a mettersi in una posizione diplomatica solidissima, e che, a render più evidente il suo fermo desiderio di compiere i doveri internazionali con serietà e con energia, per sentimento proprio, e non per richieste interessate, comunicava alle Potenze firmatarie del trattato di Berlino, una Nota riguardante le misure già prese, ed inviava ai suoi agenti in Macedonia una circolare, per indicar loro il contegno da seguire