— 209 — disse al Papa, che aveag'li data una reliquia del leg’no della S. Croce, munita d’indulgenza in articulo mortis, queste memorande parole: « La reliquia io l’accetto, giacché prevedo che, tra poco, « sarò vicino a discendere nella mia tomba: io solo, contro tanti « nemici, non potrò che morire. Quanto al denaro, io ve lo lascio, « a condizione che lo distribuiate ai poveri, che preghino Iddio « pel mio ritorno e per la prosperità delle mie armi. Se io sarò « vinto, ciò dipenderà dal valore del più forte; so io resterò vit-« torioso, tutto l’argento e l’oro di Roma non sarebbe sufficiente « a compartirne la gloria. » Egli era stato allora richiamato in patria dalla Principessa Do-nika, come si arguisce dalla seguente lettera che il Re Ferdinando, addì 5 febbraio 1467 da Castel Tripergole, scriveva a García Betes: « ...nui mandamo per lo presente cavallaro all’Ill. Scan-« darbeco certe lettere, le quale ne ha remese lo castellano Monte « Santo Angelo e dice so de la mugiere de ipso 111. S. et de « g-rande importancia et perciò le mandamo pro primo cavallaro. « Si per ventura le diete lettere ve trovano in camino et fossero « cose importante quelle se scriveno per le quale se avesse da « fare alcuna cosa con n. S. a nui pareria più presto pro ipso « 111. S. tornasse a Roma che mandasse ad altri, perche meglio « fara lui che altra persona et questo ne pare debíate recordare « ad ipso Scandalbecho. » Ripassando per Napoli, vi si trattenne parecchi giorni, ospite sempre bene gradito del Re, e alla fine di marzo, ottenuti dei sussidi, come ricavasi da questa lettera di Re Ferdinando al Pro-tonotario Rocca, del 26 di marzo, se ne tornò in Albania: « ....Havimo inteso quanto scriviti circa la parte del 111. S. Scan-« darbech alla qual parte non dicimo altro esso Scandarbech e « partito, et rencrescene che la condicione delli tempi non ha « patito che li habiamo possuto fare secundo lanimo et desiderio « nostro pur havimo facto quello havimo possuto. Et acio intea-« dati quello havimo facto ve avisamo li avimo donati ducati mille « in contanti. Item ducento carra di grano cum la tracta. Item « la tracta de cento altra carra de grano. Item la paga delli fanti « che sono in Croya. Item la paga del castello de Croya. Item « municione per lo castello: et ducati Y.c (500) per le spese, ultra « le spese facte a lui et tucti li soi finche e stato qua: più ha-« veriamo facto se le condicioni dello tempo lhavessero patuto « et a nui fusse stato possibile: Benche credimo che tucte queste « expese saranno superflue, como vederiti per la copia de le nove « che nui havimo del turcho.... » La sfiducia che risulta da queste ultime parole, e che esten-devasi tanto all’azione del Papa, quanto alla stessa efficacia della Lega, indussero Ferdinando a provvedere da sè, e nel miglior modo, per la sicurezza dei suoi stati, e quantunque al Protono-tario Rocca manifestasse, addì 26 aprile, il suo dolore per le vit- 27