— 303 — nostro. E crescerà ancor di più la simpatia per l’Italia, se si istituiranno borse per compiere gii studii secondarii e superiori o speciali in Italia, come appunto fa l'Austria, se, con qualunque qualità, si troverà modo di far venire nelle nostre scuole un prete, che abbia le carte in regola, dica la messa e serbi condotta illibata, e si darà maggiore sviluppo all’insegnamento della lingua e della grammatica albanese. » Per tanto, fin dal mese di marzo, l'Information, malignamente esagerando, scriveva: « Telegrammi che arrivano da Janina recano che l’influenza italiana nell’Albania la passi da gigante. Sulle coste il commercio austriaco è già battuto dal commercio italiano. L’Italia manda in Albania eserciti di commercianti e professionisti, i quali si spingono fin nel cuore del paese , concludendo dappertutto ottimi affari. Lo sviluppo del commercio italiano in Albania è fortemente spalleggiato dal Montenegro! » A sua volta il console austro-ungarico di Scutari, nel mese di giugno, in un rapporto al suo governo, faceva le seguenti considerazioni : « L’Italia ha da tempo stabilite linee dirette di navigazione fra i porti italiani ed i porti di Medua ed Oboti. La Società di navigazione La Puglia di Bari fa un viaggio settimanale fra Venezia, Bari, Brindisi e l’Albania, ricevendo una sovvenzione di 315,000 lire all’anno; una seconda linea celere settimanale fra Brindisi e Medua, che riceve una sovvenzione di 150,000 lire ed una linea fra Medua ed Oboti, con una sovvenzione annua di lire 28,000. Mantenendo la Società una linea anche fra Bari e Genova, anche quell’ emporio può inviare direttamente a buon mercato le sue mercanzie in Albania. L’Italia tende anche a favorire i prodotti albanesi, cominciando dal legname. 11 porto che l’Italia vorrebbe diventasse lo scalo del commercio albanese, sarebbe Venezia, che da alcuni anni occupa il settimo posto fra i porti italiani. A Venezia si vogiiGno concedere tutte le facilitazioni per i principali articoli d’esportazione albanese , le pelli e la lana, affinchè tutta l’esportazione albanese converga a Venezia e di conseguenza in Italia, dove il commerciante albanese potrà fare anche i suoi acquisti col denaro ricavato dall’esportazione, perchè i grandi territorii industriali non sono lontani da Venezia. L’anno scorso si è costituita una Società di navigazione fluviale, che fa il servizio con piroscafi sulla linea Milano-Venezia sul canale Navìglio Grande sotto il Po; contemporaneamente con ciò si sviluppa il porto di Venezia, dove s’installano congegni, per caricare le navi, idrodinamici ed elettrici e grue, si erigono tettoie e depositi, e si allestisce un rapido servizio di trasporto fra la stazione ferroviaria ed i magazzini , per mezzo di battelli sistema Ferry. Inoltre si cerca in modo razionale di far conoscere agii Albanesi i prodotti dell’ industria italiana. Nelle città principali dell’ Albania si istituiscono agenzie commerciali, presso le quali si trovano campionari e collezioni, le quali vengono fornite da fabbricanti ed espo-