— 474 — dalla rigorosa riservatezza che si era imposta, per far piacere alle grandi potenze e nell’ interesse supremo della pace. Nè a questo egli limitossi, ma respingendo nei termini più energici le accuse verbali di continuo rivoltegli dal Commissario ottomano, tendenti a dimostrare la partecipazione della Bulg'aria nei moti, col rendere possibile il passaggio delle bande, rispose in modo risoluto che, alla fine dei conti, i bulgaro-macedoni erano liberi di entrare in Macedonia quando e come volessero, e ordinò la chiamata delle riserve sotto le armi. Le classi più influenti ed anche alcuni fra i più cospicui personaggi dell’opposizione approvarono tale condotta ed in essa Petroff insistette, malgrado che i rappresentanti di alcune potenze avessero chiesto che fosse sospesa la mobilizzazione parziale del-1’ esercito. L’Austria e la Germania non indugiarono a consigliare la Bulgaria di astenersi da qualsiasi azione e di lasciar fare alle grandi potenze, ove mai essa, in caso contrario, non avesse voluto soffrire le conseguenze che avrebbero potuto derivare dalla sua azione; e da ciò potè desumersi che la Neue Freie Pressi, in occasione del viag*-gio dell’ Imperatore Guglielmo a Vienna, aveva detto il vero, affermando che la Germania era perfettamente d’accordo con l’Austria e con la Russia nel proposito di non intervenire in Macedonia con le arn^i, perchè ciò avrebbe aggravata la situazione ; come per altro fu confermato dal cancelliere von Btilow in una intervista apparsa sulla Neue Wiener Tagblatt, nella quale era detto: « In Oriente, come altrove, desideriamo la pace e un pacifico sviluppo della nostra politica, e Sovratutto riguardo alla Turchia. Data la posizione geografica della Germania , siamo in seconda, in terza linea; perciò tutte le misure e i passi delle due potenze massimamente interessate in Oriente, l’Austria e la Russia, trovarono sempre nella Germania completo e volenteroso appoggio e lo troveranno nel futuro. Nella questione balkanica noi non rappresentiamo la parte di protagonista; questo onore lasciamo alle due potenze nella cui illuminata prudenza abbiamo piena fiducia. Circa le riforme che si estendono oltre la cornice delle proposte austro-russe, si deve, di fronte ad un quesito così antico e difficile come 1’ orientale, guardarsi bene da cure radicali e da azioni improvvise. Io spero che le energiche note delle Potenze e la sicurezza, in caso di conflitto, che nessuno dei bellig’eranti potrebbe trarre profitto da una g'uerra vana, impediranno l’urto fra la Turchia e la Bulgaria. Nel peggior caso però gii sforzi delle potenze saranno diretti a localizzare il conflitto. » Ma la notizia più importante e più feconda di conseguenze, che in quei giorni partì da Vienna, fu la dichiarazione esplicita che la Germania sarebbe stata favorevole al Sultano , tanto che nel-I’ udienza accordatagli da Francesco Giuseppe e nelle conversazioni con Goluchowski, il Cancelliere germanico, approvato dall’ uno e