— 522 — conto che presso di noi, poiché come da noi vi si ha la convinzione che questi rapporti devono essere improntati alla più leale reciprocità, se essi vogliono restare all’altezza della loro sublime missione. « Il mio scambio di idee con S. E. Tittoni si è ispirato ai principi di conservazione di questa politica e specialmente alla conservazione della situazione attuale nei Balkani, principii che l’Italia e l’Austria-Ungheria hanno comuni ... « Favorevoli e lieti possono essere qualificati i progressi che la nostra opera per le riforme ha raggiunto nei Balkani negli ultimi tempi. Malgrado le continue difficoltà che noi incontriamo ad ogni passo da parte della Turchia e che hanno dovuto essere superate mediante un non mediocre uso di pazienza e di tenacia, siamo riusciti, dopo un lavoro intenso di parecchi mesi, a far entrare la riorganizzazione della gendarmeria — uno dei punti più importanti del programma di Murzsteg — in una fase di pratica esecuzione. « Oli ufficiali esteri sono ora completamente occupati nei compimenti della missione loro affidata. Questo loro lavoro non può procedere, s’intende bene, che a poco a poco. In primo luogo si cercherà di riorg-auizzare i corpi della gendarmeria esistenti nei centri dei così detti vilayets macedoni: innanzi tutto, per riguardo ai nostri aggiunti militari, da cui non si può esigere che spieghino simultaneamente la loro attività su tutto il territorio con la stesssa esattezza e scrupolosità; e poi perchè è impossibile, a causa delle circostanze locali, di assumere immediatamente in servizio ufficiali indigeni capaci e nel numero necessario all’esecuzione dell’intero progretto di riorganizzazione. « Noi, come la Russia, consideriamo come dovere d' onore di portare a compimento la missione affidataci dalle grandi potenze europee e possiamo sperare che la Turchia non continuerà a rendere difficile questo compito, come finora disgraziatamente lo ha fatto troppo spesso, disconoscendo i suoi più veri interessi. Invero a Costantinopoli nessuno può più illudersi di ottenere con g-li usati mezzi una restrizione delle nostre richieste. « Se la Porta tiene ad essere nel più breve tempo liberata da questa oppressione, essa deve aiutarci sinceramente e lealmente e contribuire da parte sua in modo onesto a che il ristabilimento di una situazione normale nel territorio soggetto all’azione delle riforme avvenga al più presto possibile. Se non farà ciò , non dovrà attribuire che a sè stessa la continuazione del nostro intervento diretto e dei gravi pericoli a cui si esporrebbe inevitabilmente se, continuando ad adottare una tattica quasi suicida, desse ragione a coloro che la credono incorreggibile e che la vorrebbero sottoporre ad una operazione più radicale di quel che siano le misure che formano la base del programma di Murzsteg, che conservano completamente la sua integriti. Essa si troverebbe