PROTEZIONISMO E LIBERO SCAMBIO 37. - La tesi protezionista e la tesi liberista. — Esistono due scuole economiche opposte su quanto si riferisce agli scambi internazionali. Alcuni economisti ritengono sia vantaggioso per l’economia nazionale di un dato paese, proteggere l’industria a mezzo di dazi d’importazione, di tariffe di favore per le merci destinate all’esportazione, di premi e di sovvenzioni all’industria nazionale, ed in breve adoperare ogni mezzo per diminuire più che sia possibile le importazioni ed aumentare le esportazioni. In ciò consiste il protezionismo che si trova in opposizione al libero scambio il quale vuole l’abolizione delle barriere doganali e l’abolizione di tutto ciò che significa protezione economica sia all’industria nazionale che agli scambi. Anzi la scuola estrema del libero scambio, della quale sono fautori gli economisti ortodossi, arriva a pretendere l’esclusione assoluta dell’ingerenza dello Stato in tutto ciò che si riferisce all’industria nazionale ed allo scambio.