LA GUERRA AEREA ATTRAVERSO I MARI Una caratteristica nella guerra aerea, che ha cominciato-a delinearsi negli ultimi mesi dello scorso anno, va a mano a mano affermandosi : alle azioni offensive isolate dei mezzi aerei subentrano quelle collettive, condotte con criteri tattici. Così il 21 novembre del 1914, tre aeroplani inglesi, guidati da piloti navali, attaccano in successione la fabbrica germanica di dirigibili a Friedriclishafen ; il 25 dicembre, sette idrovolanti britannici, trasportati da navi da guerra e da queste ricuperati al ritorno, gettano bombe sulla piazza marittima di Cuxhaven; il 10 gennaio 1915, quattro aeroplani tedeschi provenienti da diverse direzioni convergono su Dun-kerque e lo attaccano, mentre un quinto, più lungi, che non prende parte all’attacco, sta pronto per volare contro qualche aeroplano avversario che possa innalzarsi per contrastare l’azione dei quattro. Quel giorno stesso però erano prima stati avvistati 12 o 16 aeroplani germanici (si dice sempre di Taube, ma più spesso sono Aviatik) sulla Manica che pareva dirigessero su Londra, ma, forse sconsigliati dalle condizioni atmosferiche, sembra ripiegassero per attaccare Dunkerque, i dintorni e qualche altro punto della costa. Ben poco può dirsi dei risultati che conseguono questi attacchi. Certo essi incutono un grande spavento nelle popolazioni, ma dal punto di vista militare non possono avere finora che limitati obiettivi. Sarà così però quando questi attacchi verranno compiuti contemporaneamente da diecine e diecine e forse centinaia di apparecchi? Tanto più che l’esperienza sembra abbia dimostrato che al di là di 1800 m. un aeroplano può ritenersi sicuro dalle offese provenienti dai cannoni antiaerei.