142 GLI AVVENIMENTI NAVALI NEL CONFLITTO EUROPEO Naturalmente se, presso i paesi neutrali, i principi invocati e rivendicati dagli Stati Uniti hanno trovato l’unanime consenso, perchè effettivamente il diritto internazionale, quale si è venuto a mano a mano costituendo sulla pratica secolare e sulle recenti conferenze, offre eque garanzie al pacifico commercio, e se in Germania e in Austria-Ungheria è stato accolta con somma esultanza l’insofferenza manifestata, sia pure in termini amichevoli, da un grande popolo, in Inghilterra, invece, la stampa si è data a dimostrare il pieno fondamento e la perfetta legittimità delle misure adottate dalla nazione britannica per far fronte ad una situazione dolorosa nella quale è stata spinta contro ogni suo volere. Non son mancate, tuttavia, neanche nel Regno Unito delle voci serene. Fra lo altre, l’autorevole rivista “ The Eco-nomist” nel fascicolo del 2 corrente ha riconosciuto che il libero commercio è la base del potere commerciale inglese, e ohe perciò l’Inghilterra deve curare di non pregiudicare la sua azione nel futuro. Se, per esempio, essa soggiunge, scoppiasse la guerra fra gli Stati Uniti e la Germania o fra gli Stati Uniti e la Russia, tutti gli interessi marittimi e commerciali britannici insisterebbero sul proprio diritto di trafficare liberamente con entrambi i belligeranti, e leverebbero alte proteste se uno dei belligeranti, ottenuto il dominio dei mari, stabilisse come un blocco del suo nemico con i porti neutrali. D’altra parte bisogna tener conto che non conviene all’Inghilterra, pur nel legittimo scopo di cagionare i più gravi danni alla Germania, di alienarsi l’opinione dei neutri, poiché ciò farebbe gradualmente perdere ogni efficacia alla impressione che han destato nel mondo la violazione della neutralità belga commessa dalla Germania e la facilità con la quale l’Ammiragliato tedesco ha cosparso di mine il Mare del Nord. L’autorevole rivista ammette poi che vari errori siano stati commessi dalla Gran Bretagna, e ne trae conferma dalle variazioni avvenute di tempo in tempo nella lista del contrabbando e, apparentemente almeno, nelle istruzioni non pubblicate riguardanti l’esercizio del diritto di visita. Ma questi errori essa attribuisce al fatto che dal « Foreign Office » come dal «War Office» è stata bandita l’idea di giovarsi di uomini d’incontestata competenza in materia di affari commerciali.