GLI AVVENIMENTI NAVALI NEL CONFLITTO EUROPEO 23 e Calais. a N. tra Scapa-Plow e Hangesund. Ma nè l’uno, nè l’altro blocco ha ora luogo. Infatti essi non hanno pratico significato, dappoiché il nostro commercio d’oltre mare ha cessato di esistere. Prima di tentare la distruzione della nostra potenza navale, il nemico ottenne — ciò che per esso è 10 scopo principale — di distruggere il commercio marittimo tedesco e di sbarrarne le coste. Come còmpito precipuo di una forte flotta, si è finora sempre considerato quello di ottenere 11 dominio del mare, mediante un decisivo colpo portato alla flotta più debole. Tale còmpito non è stato, fino al giorno d’oggi, assolto. Si può parlare di una signoria britannica del mare? Se si ponga la proposizione: «Io posso reclamare a me la signoria in un territorio, se io posso impedire in esso ogni azione nemica » : a causa delle incursioni degli incrociatori tedeschi sulle coste inglesi e dei colpi portati dai nostri sommergibili, bisognerebbe non riconoscere una signoria inglese nel Mare del Nord. Ma si debba pur concedere che alcune ardite incursioni poco dimostrino e che, noi riguardi di una effettiva signoria del mare, si possa loro attribuire ben poco valore. Il loro successo deve essere ricercato piuttosto nel campo morale. « Tuttavia non è da disconoscere che le più moderne armi dell'azione bellica navale — i sommergibili e le mine — nei riguardi dello stabilire un sicuro dominio del mare in un campo limitato, come il Mare del Nord, la Manica, ecc., contano pur qualcosa nella questione. I sommergibili, di più, si adattano anche al pericolo delle mine, come risulta dagli attacchi dei sommergibili tedeschi nella Manica, dalla attività — secondo le notizie inglesi — dei sommergibili della classe D nella baia di Helgoland. e di recente dal comunicato sopra l’impresa del B. 11 nei Dardanelli, per la quale venne distrutto il Me88ttdije. Il B. 11 deve essere passato sotto 7 file di mine, senza alcun danno. La condizione dei successi, ottenuti dai nostri sommergibili, ed ora anche da quello inglese B. 11, sono, in realtà, gli equipaggi, i quali sono rari a trovarsi. Si sente spesso dire : « La fortuna ha avuto gran parte nel successo dell’ U. 9 ». È di Moltke la sentenza : « Il valore soltanto ha fortuna», e nell’opera di La Bruyère : « Les caractères de Thóophraste » si trova la sentenza: « Il capitano non crea, come il più valente dei giuocatori, la fortuna, ma la prepara, cerca di allettarla, e gli sembra quasi di deter-