GLI AVVENIMENTI NAVALI NEL CONFLITTO EUROPEO 59 Il coutr’ammiraglio austro-ungarico von Raimann così commentava il fatto nella “ Neue Freie Presse « Questo bel successo sta anche in antitesi stridente con i reiterati tentativi fatti dai Francesi per arrecarci danno nelTAdriatico con grande dispendio di forze. « Se quei tentativi si dovessero prospettare dal lato commerciale ne deriverebbe un forte passivo per i Francesi : il gran numero di navi, il carbone bruciato, l’usura delle macchine non sono certo ripagate con i bottini di Pelagosa (testualmente: col bottino del canarino di Pelagosa) ». Considerazioni. Ili complesso la flotta austriaca, per quanto costretta a rimanere guardinga nelle sue basi, non ha mai risentito della grande preponderanza della flotta francese. Si paragoni, p. es., la grande attività navale spiegata nel Mare del Nord, e anche quella più modesta spiegata nel Baltico, prima che sopraggiungesse l’inverno, con la quiete adria-tica interrotta solo dall’inutile e intermittente bombardamento-di Cattaro, o da innocue e non coordinate dimostrazioni navali come quella contro Lissa. E, nel confronto, si faccia astrazione da troppo astruse e troppo ipotetiche considerazioni politiche a lunga scadenza, le quali, nella grave lotta del momento e nella necessità in cui sono gli avversari di valersi di qualunque immediato vantaggio senza badar troppo al poi, uon ci pare abbiano molto fondamento. Si riconoscerà allora che la forzata inoperosità della squadra francese, potente per numero e qualità di navi, bene allenata sotto la direzione di un energico comandante in capo che la comanda da quasi cinque anni, dipende esclusivamente dalle difficilissime condizioni strategiche nelle quali è posto l’Adriatico da chi ne possiede la costa dalmata; tanto meglio poi se la Marina a cui questa appartiene è bone organizzata come l’austro-ungarica. Ed a costo di ripeterci noi vogliamo ancora aggiungere che queste gravi difficoltà strategiche non sarebbero per nulla attenuate disponendo delle coste orientali dell’Adriatico, anzi peggiorate dalle preoccupazioni di incursioni del nemico.