— 123 — economiche, vi sono anche delle difficoltà tecniche che non permettono la scelta di questa via più breve. Infine, unendo due luoghi (città) con la via più breve, si è costretti a tagliar fuori delle altre città per cui il costo della via viene a gravare solo sui possibili trasporti che si potranno effettuare fra le due città unite dalla via. Un esempio chiarirà meglio. Volendo costruire una via terrestre (ad es. ferrovia) fra Genova e Torino, si capisce che la via più breve, se sarà quella che potrà rendere il trasporto più rapido, non sarà certo una via economicamente più conveniente perchè oltre ad essere molto costosa la costruzione a causa delle difficoltà tecniche, si taglierebbero fuori paesi e città che contribuiscono molto ad attivare il traffico fra i due grandi centri. Chiaramente risulta che la via più breve non è sempre quella che economicamente è la più conveniente. Sembrerebbe a prima vista che ciò che non è possibile fare nella via terrestre si possa fare nella via marittima, la quale non oppone quegli ostacoli e quelle difficoltà delle terre emerse che obbligano come abbiamo visto a dare alle strade un andamento spesso tanto capriccioso quanto fatale. Indubbiamente, poiché le navi sono libere di tracciarsi la via, specialmente oggi con la generale adozione della forza motrice meccanica che ha sottratto il trasporto per via marittima dai vincoli dei venti e delle correnti, con i progressi della navigazione astronomica e della radiogoniometria, sarebbe possibile andare da un punto ad un altro della costa navigando per circolo massimo (rotta ortodromica). Ma per seguire questa curva la nave dovrebbe