GLI AVVENIMENTI NAVALI NEL CONFLITTO EUROPEO 127 Particolari sull'occupazione della Nuova Pomerania. L’occupazione di quest’isola fu, il 12 settembre, conosciuta per uà sommario comunicato dell’Ammiragliato inglese, secondo il quale essa sembrava avvenuta quasi senza incidenti. Dalle notizie inviate al giornale “ Sun ” di Sydney, riportate nella stampa inglese del dicembre, si traggono invece i seguenti particolari: L’11 settembre, di buon mattino, la squadra australiana giunse nel porto di Herbertshohe. Un piccolo reparto di 25 uomini venne sbarcato per prendere possesso della stazione r. t,, situata quattro miglia nell’interno; ma una inattesa resistenza da parte di Tedeschi e di indigeni, nascosti tra gli alberi di palma, lo costrinse a ripiegare con gravi perdite. Fu allora inviata una seconda spedizione di 150 uomini; ma anche questa trovò una forte resistenza a circa 80 metri dalla stazione, dove una cinquantina di uomini si erano trincerati minando il terreno antistante. Le truppe da sbarco australiane subirono sensibili perdite, fra cui qualche ufficiale. Soltanto verso sera il presidio della stazione si arrese. Contemporaneamente venivano occupate senza resistenza Herbertshohe e Eabaul, sede del governo tedesco, posta all’altra estremitìi del porto. Il 13, in questa residenza, l’isola venne proclamata ufficialmente possedimento inglese. Ma l’occupazione non era, peraltro, compiuta. Notevoli forze, stimate a 400 Tedeschi e 800 indigeni, si erano trincerate col f. f. di governatore a Toma, località montuosa da sei ad otto miglia lontana dalla costa. Il 15 settembre, le truppe al comando del colonnello Watson marciarono su Toma, dopo che le navi da guerra ebbero bombar dato le colline attorno ad Herbertshohe, per fugarne il nemico. Dopo quattro ore, Toma fu occupata; ma il nemico l’aveva già abbandonata. Il f. f. di governatore iniziò allora le trattative per la resa, che avvenne il 21. Fu convenuto che egli avrebbe potuto rimpatriare alla prima occasione; che gli ufficiali soltanto sarebbero stati internati altrove; che il resto delle truppe sarebbe lasciato libero, previo giuramento di non riprendere le armi.