carica, di ritornare a Venezia per curare la sua salute, il Contarmi ebbe il supremo comando effettivo e la nomina a Provveditore Generale; rimanendo così a capo della flotta fino alla conclusione della pace, malgrado fosse stato eletto Capitano Generale Tommaso Mocenigo che venne trattenuto a Venezia per non generare sospetti in Turchia sulle intenzioni pacifiche della Repubblica.
   In questo tempo il Contarmi rimase con la flotta a Corfù mentre Dragut da Lepanto usciva spesso per compiere scorrerie spingendosi fino all’ ingresso del Canale sud di Corfù, dove però non osò mai entrare avendo avuto notizia che il Contarini aveva provveduto a difendere le sue navi dalle sorprese nemiche con una ben studiata ostruzione di cavi e travi.
    Nel 1540 alla conclusione della pace col turco il Contarini ritornò a Venezia dove gli venne intimato dall’Avogador Pietro Mocenigo di presentarsi dovendosi discutere la sua azione del 1537, ma il Senato
lo	prosciolse dal giudizio per le onorevoli azioni svolte durante la guerra.
   Nel 1538 il Contarini fu nominato Procuratore di S. Marco e nel 1552 Savio del Consiglio.
   Morì nel 15530 venne sepolto a Padova nella Basilica di S. Antonio.
   Sul suo monumento sepolcrale (tavv. VI-VII) si legge la seguente epigrafe:
HANC ALEXANDRI CONTARENI VENETAE CLASSIS CUM SUMMA POTESTATE FORT1SS. LEGATI DIVI MARCI PROCURATOR1S QUEN NEC VENTI IN PERICULOSISS. REIP. TEMPORIB.
RETARDARUNT UNQUAM ET HARIADENUS BARBAROSSA OTHOMANICAE CLASSIS IMPERATOR POTENTISS. SAEPE TIMERIT TAM MIRABILI ARTIFICIO DUCTAM EFFIGIEM MAGNI INDICEM ANIMI. PRAECLARUMQ
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