due che una sola non è. Noi (et così i turchi) più che una non portiamo et questa quando si combatte si tien posta nel capo della stazza da poppa sopra il capomartino, la quale da quella parte viene a punto ad esser nel mezzo della galera, onde fa di mestiero che se i nemici assaltano da prora la galera, essi la combattono dall’un capo all’altro, et se da poppa, che essi ne acquistino tutta essa poppa prima che pos-sino levarne la insegna; et essendo quella abbattuta da una artigliaria cadendo resta nella galera et non trabocca nel mare, come fanno le due de ponentini, il che è tanto utile quanto la conservatione dello stendardo et la conservatione di una galera et il perderlo è medesimamente la perdita di essa galera. Hora io non so che più a dire mi resta se io non dico ultimamente che non mi par cosa di momento che essa habbia pur il fogone et il barcariggio da una parte che da un’altra si come i ponentini et molte delle turchesche che questo dalla parte dritta et quello dalla manca li tengono. Perciochè così si può tirar dentro lo schifo dalla parte manca come dalla dritta et gittarlo similmente fuori, et così bene boie la caldaia dall’uno come dall’altro lato. Ben vorrei che dalla parte verso la poggia fosse formato il fogone almeno per un braccio di più di lunghezza, sopra alla quale parte si facesse un forno alto doi piedi et mezzo in circa, ma non però che avanzasse esso fogone, che ciò tornerebbe sì nel proveggiare che in altro di danno non piccolo alla galera. Et questo forno servirebbe per cuocere alla notte qualche poca quantità di pane alli bisogni dei feriti et infermi. Quanto al ragionare delle funi che portano le galere mi par cosa non necessaria perciochè niuna differenza è in questo et ciascuno sa che una gomena da galera sottile è di longhezza di passa 65 (m. 113 circa) et che ella pesa 10 libbre al passo (63), che unapalombara è longa 50 (m. 87 circa) et il passo pesa 8 libre et che un’altra fune addi-mandata il provese è lunga passa 66 (m. 114,5) et pesa sei libre il passo [94]