vesserò aggrapparsi, et dall’impeto del percuotere, una parte senza dubbio rompersi, onde le galere non s’havessero potuto più reggere et un’altra parte appendendovisi havesse fatto attraversare esse galere, nelle quali le seguenti di necessità percuotessero, et per conseguente tutte poi insieme confuse et disordinate si urtassero. Nel qual tempo vedutele voi attraversate et far fianco era il vostro pensiero di tentare con l’artigliaria et con fuochi artificiali di ardere tutta quella Armata. Ma parve che allora Barbarossa fosse presago del danno che gli poteva avvenire onde rimanendo dall’assalto impedì che l’a-stutia havesse effetto. Fu riputato dalli doi bellissimo l’avvertimento del Contarini il quale subbito il suo ragionamento ripigliò così dicendo: Si come i fatti di Mr. Girolamo Canale a tutti possono porgere materia abon-devolissima di ragionare, così hora mi si para nella memoria uno maggiore (se io non m’inganno) de i molti essempi da tutti noi raccontati. Trovandosi egli a Napoli di Romania, città posta nelle parti della Morea (tav. XXXII) con cinque galere sottili gli fu mestier per certi suoi importanti bisogni di mandare la notte di Pascha due di quelle in-sino a l’Hegina città dell’Arcipelago, le quali partitesi nella terza vigilia ed allontanate da Napoli 25 miglia, la mattina scoprirno nove vascelli armati tra galere et fuste de corsali di Natòlia, le quali havendo vedute le nostre, venivano per assalirle. Et già in maniera si erano loro avvicinate che elle non potevano fuggire onde i duoi sopracomiti di quelle come disperati quasi in tutto della loro salute, deliberarono di voltar le prore incontro a quei corsali et ciò fatto attaccarono la battaglia, nella quale l’una et l’altra galera in un subito fur da nemici in ogni parte circondate et in breve spatio tutte le genti tagliate a pezzi. Avvenne che mentre queste combattevano fu da un greco heremita che abitava sopra uno scoglio poco lontano da Napoli et da certi altri pescatori sentito il romore ed il tuono delle artiglierie onde tornando alia città, dello strepito che odito havevano diedero [ 3°3 ] /