tendesse in greco et se tre lumi un sopra l’altro parimente in levante, se quattro in siloccho, se cinque in mezzodì, se sei in libechio, se sette in ponente et se otto in Maestro. Et così fattamente essi non meno il giorno che la notte potevano saper dove potuto havessero ritrovarmi. Perchè etiandio si possa condur sicuramente l’armata per ogni parte giova l’ha ver cognitione di molte stelle. Conciosiacosachè, per cagione di essempio, se il Capitano ha contezza che nel mese di aprile dalla prima hora della notte insino a certa hora dalla parte di levante si dimostra nel cielo la tale stella et così di mano in mano negli altri mesi un’altra, egli può senza tema dovendo drizzare la sua armata in qual si voglia parte, commettere al timoniere che pigli quella stella per guida che più al suo camino si mostra conforme, senza che niun che attendi alla cura del bussolo da navigare si tolga fatica di comandar il camino. Quantunque a ciò in quanto alla secretezza sarebbe all’Armata di poca importanza perciochè tutte le altre galee prende-rebbono la via di seguitare il Capitano non da quella stella, ma pure dal bussolo suo. Appresso se per accidente di fortuna lor convenisse di lasciarla, cessata che ella fosse, non saperebbono dove trovarla. Oltre che ciò con l’aere denso non può farsi, pure è utile il saperlo se non per condurre un’Armata secreta almeno per condurla sicura, perciochè egli può avvenire che il bossolo navigando si guasti in modo che non si possa così in un subito ritornarlo alla sua perfet-tione, o vero che quanti se ne trovassero in una galera per qualche strano accidente si rompessero. Onde la cognitione delle dette stelle non sarebbe inutile, senza che, il sovvenimento d’un altro bussolo s’aspettasse. Serve similmente questa cognitione a un horologio della notte perciochè sapendosi quando si mostri una et quando un’altra stella si viene a saper medesimamente l’hora. Oltre a ciò è di grande importanza il condur l’armate pel mondo sicuramente il conoscer le diverse [229]