voluto che di quei tre italiani che io vi posi doi ne fossero con le picche il terzo con l’archibugio et al greco il suo arco lasciai perchè, oltre la cagione eh’ io dissi, se per qualche non buona ventura fosse vinta la galera insino all’arbore, potessero queste due picche aiutate dagli archibugieri et dal loro arciere et parimente da quelli altri arcieri et archibugieri che loro son da lato, non solo sostenere l’impeto de’ nemici, ma respingerli anchora valorosamente. Laonde ordinai sempre che un bombardiere, lasciando la cura di tutte le altre artigliane, in tal caso attendesse con ogni diligenza et sollecitudine solamente a quel sagro che si tiene in mezzo della galera in corsia et avvenga che combattendo io la fortuna mercè di Dio non mi restrinse mai in così fatto pericolo, et, ho portato sempre ferma opinione che questo riparo dovesse bastare per togliere la vittoria di mano ai nemici et recarla a nostri. Et così (et conditione et sorte mutandosi) di qua havesse a nascere confidenza et sigurtà et di là ne partorisse disperatione et spavento. Finalmente di quei otto italiani che meco nella poppa ritenni diedi a 3 picche et ad altretanti archibugi, et agli ultimi doi trombe da fuoco et a quel bombardiere lasciai carico di attendere a quell’ar-tigliaria picciola, che attende alla poppa. Delle picche doi ne disposi per le bande della galera sopra le scalette et altre doi nel mezzo a canto (l’una per parte) della chiesetta. Delli archibugi poi fra le picche ne messi doi et doi altri ancora sopra i poggi o diciamo banche della poppa. A quegli che dovevano adoperar i fuochi diedi luogo nelle due balestriere vicino alla poppa. Ma a quei doi greci che mi sono rimasti (che ben vi dovete ricordare che il terzo posi nella gabbia) assignai l’arco et volli che uno per parte del timoniere dovessero sopra il triganto starsi in piedi et al terzo che io feci montar nella gabbia diedi pur l’arco solamente, ma le saette mi piacque che diverse fossero delle altre. Perciochè vicino al ferro di ciascuna vi feci attaccare una sottil fune cotta nella maniera che si suol cuocere quelle [ 130]