nè facendosi scambievolmente alcuna ingiuria, nè avanzandosi insieme, et così navigandosi o a remi o a vela alcuno non ardisca di passar col suo sprone il fogone (o foccolare come dicono i Fiorentini) della galea Capitana nè meno farli vela sopra vento, et che all’incontro nel prender porto ciascuno vada ordinatamente alla sua volta (o posta come diciamo noi), non si accozzando o facendo danno tra loro et sopra tutto havendo sempre riguardo et portando honore alla Capitana et alle altre galee che portano phanale, eccettuando però nei casi di fortuna, perciochè allora honesta cosa è che ciascuno procacci di salvarsi comunque elli può. Similmente io poneva grande castigo a quei Comiti che non havessero rispetto che conveniva et parimente ai compagni di galea che si havessero trovato a reggere il timone. Oltre a queste generali osservazioni quando a me pareva poi che facesse mestiero far sorgere et dar fondo haveva ordinato per segno che vedendosi alla prora della mia galea cacciare favilla coll’acciaro et la piera da fuoco, ciascuno all’ hora potesse sorgere si come più li piaceva con somma avvertenza però di prendere sempre il suo luogo. Era ancora segno che ciascuno sopracomito venisse alla mia galea, il vedersi levar una bandiera alla sbarra verso prora della detta mia galea. Ma mostrandosi nel medesimo loco la sola bandiera di un sopracomito ciò denotava che io voleva che quello solamente venisse a me. Voleva appresso questo che le galee deputate di giorno in giorno a guardia per la mattina seguente venissero a pigliar o il nome o quel segno che io li volessi dare et che al tramontar del sole salutando si partissero et andassero alla guardia loro, mettendosi in luogo dove potessero scoprir d’ogni intorno il tutto, et di ciò che vedessero prestamente me ne dessero nuova o a bocca o col segno che io loro ha-vevo imposto. Et navigandosi di notte non volevo che queste tali galee da me insino a giorno molto si allontanassero, il qual venuto concedeva che si spingessero alquanto avanti. Nè voleva etiandio che tenessero le tende di notte, nè il battello in mare. Ma sapendo [ 189]