La prestezza poi con la quale queste sforzate vincano d’assai le volontarie viene essa da due cagioni. L’una delle quali si contiene nel remeggiare de galeotti et l’altra è posta nella forma della galea. Quanto al vogar (9) le ciurme libere usano longhezza di spatio et tardità di tempo et gli incadenati il contrario. Il che avviene perchè la catena non consente loro adoperarsi in altra maniera, dove i volontari non essendo astretti da alcuna necessità maneggiano il remo come a lor pare. Quale adunque di queste due guise di remeggiare o la stroppata longa et tarda che usano le genti libere o la rancata veloce et corta che serbano gli sforzati sia migliore, più utile et più continua hora mi affaticarò a dimostrarvi. Voi dovete sapere che gli sciolti come essi incominciano a tirar il remo fermano il manco piede sopra una trave da loro addimandata pontapiede, la qual è posta nella bilancia tra banco et banco et indi tanto si inalzano che aggiongono col piè dritto sin sopra il banco che loro è davanti con molta forza pontan-dovisi si gettano poi all’indietro verso il loro banco, in questo modo distendendo et allargando il remiggiare quanto essi più possono. Di qui è che questa maniera di vogare, come si è detto, sia longa et tarda et è anco per due cagioni dannosa non meno agli huomini che l’usano che all’andar delle galee. All’andar poiché così fatta tardanza fà perdere alla galera l’impeto et la velocità a gli huomini, conciosiacosachè quel regettarsi indietro ch’essi fanno con tutta la persona toglie molto loro di forza et scuotendo loro il cervello gli abbalordisce. Ma per contrario la rancata, come ho detto, breve et veloce (delle quali due condizioni ne è sola cagione la catena che vieta ai galeotti il montar così alto et il rebuttarsi indietro) è buona non solo perchè ella manca di ambedue le dette incomodità, ma perchè etiandio ella apporta due diversi comodi, l’uno è che la prestezza del movimento che li dà il corto et veloce vogare tiene di continuo senza riposo et senza fermezza alcuna la galera in una viva fuga et cellerità, l’altro è che non potendo i galeotti far altro vogando che levarsi dritti et fermar il loro 20