vapore et essalationi. È il vero che dove esso è molto vicino ad essere perpendicolare et che i raggi suoi caggiano drittissimi come ne ho detto risolve, et consuma subitamente la materia levata. Ma quando dalla perpendicularità è lontano in modo che i suoi raggi non possono non aggiungere se non molto obliqui, tanto meno è potente la forza di quelli tanto è minore parimenti la quantità di esalatione. Levando adunque il sole le esalationi in un medesimo tempo da tutte le parti dove esso riscalda con maggior forza (maggior intendo non da risolvere ma da levare) et dove la terra per sua propria qualità è più adatta ad esalare quivi insieme maggior quantità ascende di esalatione, la quale salita ad alto et per lo ributtamento del freddo della mezzana regione dell’aere havendo preso il moto per lato, ritornata a basso et rincontrandosi nell’altre esalationi che medesimamente in quel medesimo tempo nelle altre regioni si levano, per essere ella maggiore et perciò di più forza, converte quell’altre nella sua natura medesima et strassinale (25) secondo la violenza del movimento suo. Onde seguendo tutte le altre esalationi il movimento della maggiore et della più forte, sono poi dalli huomini ragionevolmente in un sol vento credute, ma l’appellano per quel nome che ha quella parte onde spirano le esalationi (26). Puote il sole nel solstizio del verno inalzare da equatoriali paesi tante esalationi che bastino a generare et dar principio a quel vento che ordinariamente spira da levante sempre con quella stagione. Dovete etiandio saper che nel solstizio della state et in quel del verno parimenti per sette giorni, come fu osservato da alcuni scrittori, è nel mar grandissima tranquillità, nè si sente fiato di vento. Onde il verno questi giorni sono detti Alcioni, da alcuni piccioli marini uccelli che all’hora fanno i loro nidi sopra il mare. Di qui disse Messer Jacomo il nostro Petrarcha: Quei duo che fece Amor compagni eterni Alcione e Ceice in riva al mare, Far lor nidi a più soavi verni (27). [212 ]