che gli imbracciari et massimamente l’ultimo che è quello che impugna la mano non si avvicinasse tanto al mezzo ma si ritirasse più verso l’estremità, cioè a quella parte che forma il giro della rotella, cioè vi havesse tra lui et essa estremità maggior ispatio d’un dito. La cagione che a ciò mi muove vi si dirà brevemente. Prima gli huomini che tali le havranno potranno con esse in braccio adoperarsi nel saettare (cosa che come già dissi sarà di molto giovamento ai nostri) et potranno essi parimente senza levarsele dal braccio ritor di terra con molta destrezza qualunque cosa fosse loro caduta della quale haves-sero bisogno. Di che darà loro grandissima comodità quell’ultimo imbracciare posto, come ho detto, così vicino all’orlo delle rotelle. Da poi d’intorno al combattere all’hora che si adoperano le spade, i suberi, onde saranno le rotelle intessute, grandissima utilità porgeranno ai nostri huomini, perciochè essendo questi di materia tenace et aspra, quando il soldato non manchi di maestria, daranno difficilmente uscita alle spade che cacciate dal furor del nimico vi fossero entrate et ne seguirà che o eglino disarmaranno gli avversari ritenendo in s è le armi onde essi speravano offenderli, ovvero gli renderanno discoperti et nudi alle offese dei nostri. Oltre a ciò se io dannai come pericolosa cosa i corsaletti perchè da quelli rimbalzando le saette tirate da nemici esse venivano in tal guisa a ferir ciascuno che non era fornito di tal armatura, veggendo che queste rotelle per la qualità del suro fanno un effetto al tutto contrario, ho giusta et honesta cagione di lodarle. Sono adunque si fatte rotelle, come potete vedere, molto utili et molto sicure. Ma all’hora maggiormente sarà conosciuta la sigurtà et l’utile che da esse deriva quando alcuno combattendo con quelle in braccio, come spesso avviene, cada nel mare; poiché essendo egli dalla leggerezza del suro che di sua natura nuotando alla sommità dell’acqua è sostenuto di sopra, si vede per tale aiuto conservar la vita et di haver parimente fuggito due pericoli, l’uno del ferro l’altro del mare. [ 144]