10 per certo rispose il Contarmi, non biasimo nè ardirei di biasimare in veruna parte gli ordini dei nostri Maggiori, come quelli che ragionevoli et prudenti tutti sanno. Ma ben sempre mi dispiacque il poco ingegno di coloro i quali anticamente nelle scuole disputando solevano apprezzar più Socrate che la verità. Onde havendo un tempo serbato questo primo ordine di armare et il secondo di poi introducendo m’è avvenuto quello che avviene a chi di due cose facendo prova, elegge alfine la migliore. Et prima cominciando a ragionar de corsaletti dico che le corazze sono in vero più comode et assai meno pericolose che essi non sono. La comodità penso io che ella sia manifesta a ciascuno perciochè essendo necessario di tenere alle volte le armi per alcuni giorni sopra coperta, chi è colui che non vegga che qualunque huomo o soldato o marinaro o galeotto potrà più agevolmente serbar la sua corazza, et la comodità maggiore, ma il vestirsene ancora et così parimente nel maneggiarla et in molte altre cose che io giudico che vi sieno palesi. Ma quanto al pericolo guardi Iddio ciascun di ritrovarsi in su quella galea che venuta alle mani col nemico qual abondi massima-mente d’arcieri tra i suoi soldati vestiti di cotali corsaletti, perciò che ferendo in essi impetuosamente le saette et indi poiché quelli duri sono et lisci, rimbalzando con forza vengono a ferir tal hora doi et tre huomini che scorgono disarmati, di maniera che in pochissimo spatio di tempo ciascuno che non è armato di corsaletto (che impossibil è come sapete che tutti siano) resta in tal modo guasto et ferito. Cosa che senza farsi prova delle virtù de’ soldati può togliere ad altrui la vittoria et metterlo in confusione et disordine. Oltreché se per caso, come spesso avviene, combattendo, cade soldato alcuno, egli essendo inviluppato in quelle armi difficilmente anzi per somma ventura può rihaversi. 11 che non incontra già a colui che è difeso da corazza, inanzi egli può leggermente maneggiare la persona et le braccia et sopra esse [ Hi ]