(1) Perillo il fabbro ateniese che costruì il toro del tiranno di Girgenti Falaride. Come è noto, il toro quando arroventato muggiva per i lamenti delle vittime che il tiranno vi faceva rinchiudere. Falaride esperimentò il ritrovato sull’inventore. (2) Vernicale si chiamava quella ciambella di stoffa che si metteva sul capo per trasportare dei pesi. Era anche sinonimo di gavetta secondo il Guglielmotti, ma io credo invece sia sinonimo di galletta e cioè il biscotto rotondo che è usato dai marinai in luogo del pane fresco. (3) Schiavina era un panno albagio grossolano cosi chiamato perchè se ne vestivano gli schiavi. (4) Marco Tullio Cicerone. (5) In questo numero di 57 evidentemente l’Autore non comprende il bombardiere e l’aiutante disposti nelle garide, il Capo bombardiere che ha collocato nella corsia a proravia dell’albero ed infine i due sottocapi bombardieri destinati sui due fianchi della galera a poppavia dell’albero. (6) Termine dialettale che significa materasso. (7) Dalla già citata ricevuta del sopracomito Zuane Balbi risulta che armando la sua nuova galera egli ricevette dall’Arsenale soltanto le seguenti armi portatili : 20 archibugi di mezz’oncia; 40 lancie di abete con relativi ferri; 20 schioppi; 50 archi da freccie; oltre a 150 corazzine, 150 celate e 50 spade. (8) La picca era arma da asta come il partigianone. Sull’asta di legno ad una delle estremità era fissata una punta acuminata di ferro a forma di lancia ; negli eserciti di terra era usata dalle fanterie per difendersi contro gli attacchi della cavalleria. Il suo uso cessò con 1 adozione della baionetta. La mezza picca non differiva dalla picca che per la lunghezza dell asta che era quasi la metà di quella della picca. Il partigianone portava invece all’estremità dell’asta una lunga lama che poteva essere adoperata sia da punta che da taglio. Tale lama era qualche volta della lunghezza poco minore 23