possono essere tenuti qualche cosa, così posti insieme con questi perdono la maggioranza. Nè mi muove parimente l’autorità della vittoria di Augusto il quale, come si legge, con buon numero di galeotti di Dalmatia diede vicino alla Prevesa quella memorabile rotta a Marc’Antonio, la maggior parte dell’armata del quale era fornita di huomini greci. Perciochè è da credere che la viltà di Cleopatra ne fosse cagione la quale con 200 galere che ella a quella guerra haveva condotte d’Egitto fu la prima a fuggire, et parimente il vano et soverchio amore che Marc’Antonio, in altre imprese conosciuto ardito et valoroso capitano, indusse vergognosamente a seguitarla. Potrebbesi anco affermare che assai più giovasse per far che Augusto vincesse, la prodezza dei soldati italiani che lo difendevano, che le forze delle ciurme che movevano le galere; ma certo non si può negare che appresso l’altre parti da me sopra dette i greci per esser agili et destri nella persona non siano anco più pronti in adoperarsi nelli assalti delle guerre, o vero nell’ impeto delle fortune, senza che essendo da natura assai tirati ad ogni picciol utile entrano ordinatamente in qualsivoglia pericolo; la qual cosa può apportar molte volte grandissimo giovamento al capitano. Ma che questa natione nelle cose di mare sia migliore di tutte le altre, oltre alle ragioni giudico buon testimonio alle mie parole il consiglio che diede Artemisia Regina di Charia a Mardonio capitano di Serse, dicendogli che i greci di tanto avanzano nelle guerre marittime le altre genti di quanto nelle terrestri li huomini soprastavano alle femmine. Ritorno dunque da capo a dire che nella mia galera voglio che tutte le ciurme siano greche, et perchè avviene che non solo in una provincia, ma in una istessa città vi hanno dei buoni et dei migliori, piacerebbemi che così fatta scielta si facesse nell’isola di Candia et di tutte quelle altre isole parimente ch’empiono l’Arcipelago. [ 115 1