Anche alle figlie il Senato accordò un assegno annuale di 100 ducati ciascuna finché non si fossero maritate ed in caso di matrimonio una dote di 4000 ducati. Cristoforo Canale era coltissimo nelle lettere e si dilettava a scrivere anche poesie. Era amico di Pietro Aretino che spesso gli scriveva e tra le altre è conservata una lettera nella quale lo prega di prendere a bordo della sua galera un medico che conosceva. Un altro grande amico del Canale fu il letterato Lodovico Dolce (1508-1568) noto per le traduzioni che fece di Filostrato, Cicerone, Orazio, Ovidio e Virgilio e per le annotazioni fatte alle opere di Dante, Petrarca e Boccaccio.