aprende nei .VXX .VÀT aiutare che Nicolò ! jik alli« fiboo ni aibfiupz aub ib oattooooe Iod anturi BsrtEnibiOp;par-tengono a u> ¿o:jì£#$$o^ib^cfftJnDKon/,m kQ)so dal sig. Gio- vanni de’ Medici alla cura delle genti delle quali esso era capitano pose ogni cosa in disordine. A quésti doi seguitano doi altri l’uno dei quali è il barbiere l’altro il cappellano, ma come essi siano inutili al combattere porgono in altro non minor utilità che se combattessero l’uno in medicar le fe- rite, l’altro in accordar le medicine che muoiono. Conviene adunque cl tumulti della battaglia. Gli altri doi i quali sono abastanza occupati nel di galea le armi et le monitioni deu ha vesserò et questo offitio per co cessario che gli altri il più del tempc Ha vendo fin qui detto il Orzati seguitò: Voi intendete Signor! za te essendo ritenuti dalla catena noi conseguenza sono astretti a comha contrario i galeotti delle libberc per tano con pericolo et danno in tutta essa sia tanto importante che nc - . rimedio, nè sanno ripararvi i nostri, t. che i Romani diligenti et severi guerra punivano acerbamente cu? 1 abbandonavano il luogo atsignaTu k dere il proprio tìglio qnanru'^*-* onora l’ordine suo, non sarchi*« -t' v>»i K? ■ >.isf negligenti et jjw* '--i a ai costume qoeitD 43#?^ - 'ifcbhc deH’amma a IH inferirà et a quelli ic essi debbano starsi lontani dalli ivrrso lo scrivano et lo scrivanello Hit t Jori a tutti gli altri huomini ghiavi. Di che se cura non «nere lasciassero, sarebbe ne-runanessero in darno. ;i ; agionamento degli sfor-; uomini delle galee sfor-■■ssuno gettarsi in mare et per nei e loro malgrado, dove per r.’inimo accidente vi si get-o galea. La qual cosa come che a r.tra, nè più non vi trovano cium, i quali se considerassero -,om di tutti li buoni ordini di ¡ te la viltà di coloro che ' che Tito Manlio fece ucci-vmàtot per haver combattuto ; - ventura in tali casi così i rati, onde io stimo che » ■ : si decemasse le ciurme, . !, ordii c he a crudeltà.