dalla terra si partono et discostano, et adviene che in uno intiero et perfetto rivolgimento del cielo con quello spatio insieme che in un giorno vale, cioè di 24 hore, camina et si gira la luna nell’oriente con la prima parte, o vero con il primo grado dell’Ariete comincerà il flusso et l’accostarsi delle acque. Questo effetto dura insino a tanto che ’1 corpo di essa luna aggiunga et pervenga al meridiano, ma al-l’hora la luna non sarà nel primo grado dell’Ariete, anzi ella per proprio movimento si sarà fatta indietro tre gradi (dico così perchè non sempre il suo movimento è il medesimo), onde continuerà il flusso insino che ’1 quarto grado dell’Ariete al meridiano pervenga, et così poi il riflusso verrà ad essere insino che’l settimo grado di quel segno cada dalla parte occidentale dell’orizzonte. Il secondo flusso durerà insino al giungimento della luna, la quale sarà già scorsa nel decimo grado dell’Ariete al cerchio inferiore della mezzanotte. Ma l’istesso reflusso si allongherà medesimamente insino che ’1 terzo decimo grado di quel segno dove per proprio movimento sarà già pervenuta la luna si erga et si levi il giorno dietro ad oriente. Di qui avviene che mai nel medesimo tempo l’un giorno doppo l’altro non inonda et si ferma il mare et che non s’intende et non si può conoscere volgarmente la perfetta quantità delle hore sulle quali questi effetti si veggono. Perciochè si come dal movimento del sole nel zodiaco et secondo ’1 luogo della regione della terra, accrescano et diminuiscano i giorni et le notti, così per lo girarsi della luna in quel cerchio sono i giorni et le notti lunari secondo la qualità et il sito de segni celesti et delle provintie et maggiori et minori. Et intenderemo quel tempo essere o giorno o notte lunare nel quale si giri la luna o sopra o sotto il nostro emisphero. Intendesi adonque sola et principal cagione esser la luna del flusso et reflusso del mare. Ma l’accrescimento et dicre-scimento del medesimo procede dal più et meno lume di lei nel suo istesso corpo, perciochè non solamente il mare che li obbedisce et è suggetto in tutto, ma in oltre tutti li humori cosi delle piante come [221 ]